Far West energia, dai consumatori 150 sms a settimana

Domenica 4 Settembre 2022 di Camilla De Mori
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FRIULI - Far West energia. Contratti modificati unilateralmente oppure chiusi dall’oggi al domani, per non parlare dei blitz telefonici per accaparrarsi nuovi clienti che, spesso, al termine della chiamata, neanche hanno capito di aver cambiato gestore. Nonostante le ferie, agosto è stato un mese caldissimo dentro e fuor di metafora per le associazioni di tutela dei consumatori, prese d’assalto dai cittadini al ritmo di quasi 150 Sos a settimana agli sportelli di Federconsumatori fra Udine e Pordenone.

Nella Destra Tagliamento, i reclami sono schizzati a una sessantina nel solo mese di agosto, il doppio dello scorso anno. Raddoppiati anche a Udine.


UDINE
«Stiamo ricevendo almeno un centinaio di nuovi casi a settimana - spiega Erica Cuccu, presidente di Federconsumatori Udine -. Tante chiamate, fra chi si rivolge a noi per un consiglio e chi ha bisogno di risolvere situazioni complicate». In particolare, «moltissime segnalazioni di persone che hanno ricevuto dai loro gestori la comunicazione di modifiche unilaterali dei loro contratti, anche se il Decreto aiuti bis sul punto è chiarissimo: non si può fare», dice Cuccu. Il nodo è sempre lo stesso: i prezzi di energia elettrica e gas schizzati alle stelle. Così accade che alcuni gestori, per star dentro i costi, o cerchino di modificare le carte in tavola o addirittura decidano di abbandonare il cliente al suo destino. «Diversi gestori del mercato libero - conferma Cuccu - purtroppo stanno risolvendo i contratti e stanno lasciando i loro clienti mandandoli al mercato di maggior tutela disciplinato dall’Authority, che in Fvg vede come operatore di riferimento Servizio elettrico nazionale per l’energia elettrica e fornitori diversi, a seconda della zona, per il gas». La scelta di chiudere i contratti nasce dal fatto che «i gestori non riescono a far fronte alle spese e a calmierare i prezzi, se il prezzo di acquisto al mercato all’ingrosso risulta troppo alto». La partita delle modifiche unilaterali non è dalla parte dei consumatori, visto che «introducono rincari molto alti. Siamo arrivati anche a superare i 45 cent a Kilowatt per l’energia, contro gli 0,8 del principio. Oppure, per il gas, si è passati anche da 30-40 centesimi al metro cubo fino a 2 euro». «Le nuove tariffe introdotte unilateralmente vanno disapplicate in virtù del contratto siglato all’inizio. Le aziende, quando acquisiscono un nuovo cliente, dovrebbero acquistare già l’energia o il gas necessario per tutta la durata del contratto. Se non lo hanno fatto è un problema loro. Non deve pagare il consumatore».


PORDENONE
Agli sportelli di Federconsumatori Pordenone, ogni settimana, «fra contratti non richiesti, rescissi o modificati unilateralmente», arrivano «almeno una cinquantina di richieste di aiuto, al ritmo di una decina di telefonate al giorno. Non sanno dove sbattere la testa», spiega Chiara De Bianchi, che segue il settore energia. «Abbiamo anche molti casi di persone che non si accorgono di aver stipulato un contratto al telefono e quindi non capiscono di aver cambiato il gestore fino a quando non gli arriva la prima bolletta». Come a Udine, anche a Pordenone, poi, «ci sono diversi casi di contratti risolti o modificati in modo unilaterale dai gestori, per cui un cliente si trova spostato nel mercato di maggior tutela o trova delle modifiche al prezzo mai concordate, al punto che i costi rischiano di diventare insostenibili. A quel punto interveniamo noi». Le richieste di aiuto sono così pressanti che «i reclami ad agosto sono stati almeno 60. Rispetto al 2021 sono raddoppiati». «Da questo punto di vista è veramente un Far West - nota il presidente di Federconsumatori Pordenone Roberto Cescutti -. La situazione è la stessa che stanno vivendo i colleghi di Udine». Che consigli dà ai cittadini? «Diciamo sempre di prestare la massima attenzione alle telefonate e di non cadere in trappola quando vengono proposte offerte troppo vantaggiose, che poi magari saranno modificate dopo poco tempo. E, se i cittadini vengono piantati in asso dal loro gestore o se ricevono la comunicazione di modifiche unilaterali, suggeriamo di rivolgersi ai nostri sportelli per presentare reclamo».

Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 10:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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