Da metà settimana, almeno secondo le previsioni degli esperti, potrebbe arrivare la pioggia. Quanta, però, non è dato sapere anche se sembra, in ogni caso, che non si tratterà di grandi cose. Come dire che l'emergenza siccità continua e che la situazione, giorno dopo giorno, si fa sempre più complicata. Non è tutto. Ci sono delle indicazioni che parlano chiaro: servirebbero dai 40 ai 45 giorni di pioggia intermittente per rimettere a posto la situazione idrica in Friuli Venezia Giulia.
L'ASSESSORE
«È vero - dice uno sconsolato Stefano Zannier, referente dell'Agricoltura regionale - conosco anche io quello studio che parla esattamente di pioggia per almeno 40 giorni solo per riequilibrare quello che abbiamo perso lo scorso anno e non abbiamo certamente recuperato.
I BACINI
Sono una desolazione. Nella foto postata dal consigliere Gianfranco Bidoli e pubblicata sotto, si vede il lago di Redona praticamente all'asciutto. Minimo storico anche per Barcis, mentre iniziano i problemi pure per i vari bacini legati alla produzione di energia elettrica perchè non arrivano più i flussi costanti nè dalle sorgenti montane, nè dai fiumi. Insomma, problemi grossi.
LA NEVE
Rispetto allo scorso anno ne è caduta un pò di più e le montagne hanno ancora qualche copertura. Questo è bene perchè sciogliendosi scende sino alle falde, ma in ogni caso è troppo poca per dare risposte sufficienti. Si stanno cercando soluzioni alternative, ma senza la pioggia non ce ne sono.
I CONSORZI
In casa dei Consorzi regionali, svanita la possibilità di avere una pioggia consistente durante l'inverno, si confida su quella primaverile che solitamente (fatto salvo lo scoro anno) è sempre stata una certezza. In ogni caso non è sufficiente sperare, si devono trovare eventuali alternative, perchè se la pioggia non arriva gli agricoltori devono comunque bagnare i loro raccolti. Non è da escludere che in anticipo rispetto agli anni scorsi, le dirigenze dei Consorzi possano chiedere ai Comuni di iniziare con le ordinanze anti - spreco dell'acqua. Un provvedimento che aiuta, ma non è certo risolutivo. A questo punto diventerà fondamentale la capacità di razionare l'acqua e di farla durare il più possibile. Lo scorso anno il Consorzio Cellina Meduna, partendo in anticipo con i razionamenti, pur tra le proteste degli agricoltori, è riuscito a limitare i danni con una programmazione millimetrica. Se le cose vanno avanti così si renderà necessaria la stessa cosa. Anzi, c'è proprio il rischio che si debba iniziare ancora prima.
I DANNI
Lo scorso anno in regione il conto è stato salato: 300 milioni di danni chiesto allo Stato centrale. Diverse aziende, però, non hanno ancora ottenuto l'intero rimborso e già si devono mettere in allarme per questa stagione. Il mancato raccolto nel 2021-22 era stato intorno al 30 per cento a causa della siccità. La percentuale questa volta rischia di essere superiore se non arriverà la pioggia. E di conseguenza saliranno i prezzi per gli ultimi della filiera: i consumatori.
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