Caos alle Regionali, spunta il caso delle centinaia di preferenze "annullate"

Giovedì 6 Aprile 2023 di Loris Del Frate
Elettori al seggio

La lista del Presidente ha senza dubbio fermato l’avanzata di Fratelli d’Italia, ma quel nome, scritto in grande in due liste diverse ha tratto in errore centinaia di elettori sia della Lega che tanti altri che volevano mandare avanti candidati moderati che erano entrati nella squadra del presidente. Un pasticcio che ieri è emerso in tutta la sua grandezza anche perchè questo intoppo potrebbe pure essere costato l’elezione dell’ex assessore regionale leghista, Gianpaolo Roberti che era stato candidato a Trieste nella Lista del Presidente. Un assessore fedelissimo di Fedriga e che lo stesso presidente vorrebbe riportare in giunta soprattutto per completare l’iter dell’introduzione delle Province.

Era stato proprio Roberti, infatti, a studiare i percorsi e a definire la norma che è stata votata in aula. In più l’assessore si occupava anche di sicurezza e aveva predisposto tutti i piani per cercare di arginare la rotta balcanica, anche sul fronte della realizzazione di un nuovo centro di raccolta per fermare i migranti in attesa del trasferimento. È chiaro che il presidente Fedrigia ha l’autorevolezza (e pure la forza contrattuale) per decidere che Roberti deve comunque entrare in giunta, ma è altrettanto chiaro che qualche malumore, magari tra chi è stato eletto con parecchie preferenze, potrebbe pure emergere.

COSA È SUCCESSO

Le centinaia di preferenze annullate hanno interessato in particolare alcuni consiglieri sia nella lista della Lega che in quella del Presidente. In pratica parecchi elettori si sono sbagliati perchè hanno scritto il nome del candidato con la Lega sulla lista di Fedriga. E viceversa. A quel punto ai presidenti di seggio non è rimasto altro da fare se non annullare la preferenza considerando valido il voto al presidente e alla lista. Quante sono state annullate? Tante. Ieri, da un primo esame non ancora definitivo, continuavano ad arrivare a casa Lega segnalazione dai rappresentanti di lista. Gli errori ci sono stati in tutti i seggi della regione, anche in quelli di Comuni molto piccoli. Diversi i candidati che sono stati penalizzati. Uno dei primi che ha segnalato il problema è stato l’assessore pordenonese uscente, Stefano Zannier. Lui era candidato con la Lega, ma tanti elettori, leggendo il nome Fedriga sulla lista del presidente hanno scritto “Zannier” su quella. Preferenza annullata. Solo Zannier ne ha perse almeno centocinquanta sull’intero territorio. Un numero decisamente importante. La stessa cosa è accaduta a Barbara Zille, anche lei assessore uscente e candidata con la Lega in due collegi, sia a Udine che a Tolmezzo. Per lei lo stesso problema di Zannier solo che le preferenze saltate sarebbero state oltre duecento. Andando avanti con i nomi c’è poi quello di Stefano Mazzolini, solitamente “re delle preferenze” Non che ne abbia prese poche, visto che è arrivato a oltre tremila, ma sono state comunque parecchie, si parla di oltre un centinaio, quelle cancellate. Leghista storico Mazzolini è stato candidato nel collegio di Tolmezzo con la lista Fedriga, ma il suo nome è stato scritto su quella della Lega. Stessa cosa per il pordenonese Simone Polesello, anche lui da sempre riconoscibile con l’Alberto da Giussano, ma piazzato sulla lista Fedriga. Più di cento volte il suo nome è stato annullato.


IL CASO 


Resta il fatto che il problema più significativo è quello dell’ex assessore Roberti, piazzato sulla lista Fedriga, ma votato sulla scheda della Lega al punto che - dicono - questa cosa gli avrebbe chiuso le porte della rielezione visto che è passato Carlo Grilli (primo degli eletti) con 1.137 preferenze, mentre Roberti si è fermato a 879. Duecentocinquantanove voti di differenza.


IL COORDINATORE 


Marco Dreosto, coordinatore regionale della Lega su questa vicenda è molto chiaro. «Ho saputo di questo problema, così come mi hanno riferito che le preferenze annullate sia per la Lista Fedriga che per quella della Lega, sono molte. Diverse centinaia. Un esempio? In un paese piccolo come San Giorgio della Richinvelda Stefano Zannier ha perso 66 voti personali. Stesso discorso per Barbara Zilli, ma anche per diversi altri candidati. Tanti sono stati penalizzati, sia da una parte che dall’altra e questo significa che alla fine c’è un bilanciamento. Un caso Roberti? Direi proprio di no. Ha perso preferenze come tutti ».

Ultimo aggiornamento: 10:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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