Verso le regionali in Fvg: sparite le grandi spese per allestire le campagne elettorali. Funzionano gli aperitivi

Giovedì 16 Marzo 2023 di Loris Del Frate
Manifesti elettorali

Mancano poco più di 15 giorni alla fine della campagna elettorale per le regionali e la corsa, almeno sino ad ora, non è ancora entrata nel clima caldo. Come dire che i quattro candidati alla poltrona più importante della Regione, hanno deciso di prendere una strada che li porterà a spendere tutto nelle ultime due settimane.

Pochi, infatti, i faccia a faccia anche perché la necessità di prepararsi per non restare invischiati in qualche scivolone e il tempo necessario per lo scontro, portano via ore preziose che - come ha detto tra l’altro il presidente Massimiliano Fedriga - possono essere utilizzate per incontrare persone, andare nelle piazze con le rispettive squadre di candidati schierati e “affrontare” anche categorie economiche e associazioni che hanno bisogno di conoscere nel dettaglio come sarà organizzato il loro futuro.


I SINGOLI
La corsa ad un posto in Regione è decisamente particolare perché essendoci le preferenze è necessario che chi vota scriva il nome sulla scheda. Il contatto diretto con i propri elettori diventa fondamentale perchè da un lato c’è la necessità di “risvegliare” quelli più fidelizzati e mandarli sul territorio a cercare nuovi consensi. Solitamente questa strada la scelgono i candidati che hanno già un plafond consolidato di voti. Meno apparizioni pubbliche, meno santini, meno cartelloni appesi sugli appositi spazi e quasi mai gadget da regalare. In casa del Pd, dove lo zoccolo duro è decisamente schierato questo percorso è quello che maggiormente contraddistingue i candidati. Non solo. C’è pure la consapevolezza che la stragrande maggioranza di corridori in lista è stata cooptata come portatore d’acqua (leggi consensi) e che non si avvicinerà neppure lontanamente al numero di preferenze necessario per sperare di strappare un biglietto per Trieste. Questo significa che a volte un candidato può addirittura chiedere il voto per un altro con maggiori possibilità di farcela.


LA REGOLA
Il partito non paga più a nessuno santini, manifesti personali, gadget, aperitivi per gli incontri nelle piazze e tantomeno gadget. Tutti i partiti (quelli strutturati a livello nazionale) hanno scelto di piazzare manifesti con i volti dei leader nazionali. Anche gli slogan hanno quasi sempre un passaggio nazionale. Come dire che i manifesti e tutto il resto se li devono pagare di tasca i singoli candidati. 


FRATELLI D’ITALIA
Non c’è ombra di dubbio, a vedere i manifesti all’esterno, ma anche gli incontri e i grandi manifesti sulle vele, sono almeno cinque i candidati di Fratelli d’Italia che si sono “mangiati” parecchie migliaia di euro per sostenere la corsa alle regionali. Non che l’investimento non valga la spesa (se si viene eletti), ma resta sempre l’incognita. C’è ancora chi si ricorda che per pagarsi la campagna elettorale a sindaco di Pordenone Gianni Zanolin vendette un appartamento di famiglia. Difficile capire chi tra Cristina Amirante. Alessandro Basso, Orsola Costanza e Francesco Ribetti abbia speso meno per questa “avventura” . Se poi, come i numeri pur a grandi linee dicono, ne saranno eletti tre di Fdi in provincia di Pordenone, uno di loro avrà speso parecchio senza concretizzare. In più, pur con budget ridotti, in pista ci sono due ex sindaci con ottime possibilità di entrare in pole position, Markus Maurmair e Mario della Toffola. Per loro due in questo momento più che manifesti e santini valgono i contatti diretti. Ma si sa, le elezioni con le preferenze sono così e non è detto, tra l’altro che chi paga di più alla fine la spunti. Una bella corsa c’è pure in casa di Forza Italia, sempre in provincia di Pordenone dove per un posto stanno spintonando in tre: Antonio Cabibbo, Roberto Ceraolo e il medico Pietro Tropeano. In casa della Lega sono pochi i singoli candidati che hanno aperto il portafoglio. Il movimento ha pagato la pubblicità per tutti con manifesti che spingono il partito, mentre gli uscenti hanno investito più soldi, ma neppure lontanamente cifre paragonabili ai candidati di Fratelli d’Italia. Chi stata facendo un campagna al risparmio è il Terzo polo, il minimo indispensabile per farsi conoscere, così come Insieme Liberi di Giorgia Tripoli che ha puntato quasi tutto sulla candidata alla poltrona di sindaco. 

Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 10:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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