Il “modello Pordenone” come passaporto per superare il confine tra partito di rottura e forza di governo.
I MESSAGGI
Emanuele Loperfido, Walter Rizzetto, Luca Ciriani, Francesca Tubetti e Gianbattista Turridano. Il tavolo dei candidati in fase di presentazione era composto così. Ed è contato, nel messaggio lanciato all’elettorato, il concetto che vuole Pordenone come laboratorio di governo di Fratelli d’Italia. «Pordenone - ha detto Loperfido - da sempre è un fronte avanguardista della classe dirigente del partito. Governavamo quando eravamo un partito piccolissimo e abbiamo costruito il consenso applicandosi. Con questo spirito ci candidiamo a governare, peraltro indicando una donna come potenziale premier, e non per le quote rosa. Ma per merito. Abbiamo dimostrato coraggio, anche quando abbiamo preso decisioni impopolari come l’aumento - in città - dell’addizionale Irpef». Anche il coordinatore regionale e candidato Walter Rizzetto ha lodato «l’ottimo esperimento di governo nato in provincia di Pordenone». «Qualcuno, senza argomenti - ha attaccato - dice che FdI non ha una classe dirigente. Pordenone è la dimostrazione del contrario». Poi le proposte: «Ne abbiamo per comporre un’enciclopedia. Siamo gli unici a proporre un ministero del Mare. Siamo a favore del salario minimo per chi non può lavorare, ma contro il reddito di cittadinanza. C’è bisogno di lavoro, non di carità. E lo Stato non deve ostacolare le aziende. L’Europa preoccupata se vince la Meloni? «Stiano tranquilli, non sfasceremo i conti, ma vogliamo migliorare l’Unione europea stessa, con un’Italia che conti di più».
I TEMI CALDI
Anche i candidati Tubetti e Turridano hanno posto l’accendo sulle urgenze da affrontare. Dal miglioramento delle tutele a beneficio delle partite Iva sino agli interventi di natura ambientale. «Il rigassificatore di Piombino si deve fare - ha spiegato Ciriani - ma servono indennizzi per chi ne risulterà danneggiato». «Ok all’estrazione di idrocarburi nel mar Mediterraneo - ha aggiunto Rizzetto - ma si concentrino le operazioni dove ci sono i giacimenti più importanti». E ancora: «Porteremo all’attenzione dell’Europa le nostre crisi industriali - ha garantito Rizzetto facendo gli esempi di Flex, Pittini e Wärtsilä - e vogliamo che l’Ue controlli i mercati che decidono il prezzo delle risorse energetiche». Interessante il progetto per quanto riguarda il settore della sanità, con lo stesso Rizzetto che ha proposto «un piano di miglioramento regionale dopo la bufera del Covid, gestita bene dall’assessore». Infine il messaggio in chiusura di Luca Ciriani: «Contro di noi si sta scatenando una campagna d’odio: siamo definiti pericolosi, incapaci. Ma sarà il loro fallimento. Noi contiamo sulla coerenza e sull’unità, ma soprattutto sulle proposte. Ora piedi per terra, che non è finita».