VITO D'ASIO - Valli a capire, gli aspiranti amministratori dell'Alta Val d'Arzino.
LA STRANEZZA
In ogni caso, l'affollamento di liste e candidati almeno ha scongiurato il rischio di un commissariamento bis, circostanza nefasta non per la scarsa capacità dei professionisti chiamati a guidare l'Ente, quanto perché questa figura è deputata a gestire l'ordinaria amministrazione. Venendo alla sfida, spicca la presenza dello storico vicesindaco di Piero Gerometta: si tratta di Dino Marcuzzi, che raccoglie in questo modo il testimone da colui che ha guidato la valle negli ultimi dieci anni. A sfidare Marcuzzi ci prova Marco Ziani, 50enne figura nuova in valle: a sponsorizzarlo c'è stato soprattutto il geologo e ambientalista Dario Tosoni. Pur essendo civica, la lista raccoglie anime prevalentemente del centrosinistra in contrapposizione all'amministrazione uscente del 2022 che invece si collocava maggiormente nell'alveo del centrodestra. A sparigliare le carte ci si è messo Vincenzo Manelli, sindaco emerito dell'Alta Val d'Arzino. Nelle ultime settimane erano stati in tanti a cercarlo per chiedergli la disponibilità: ha temporeggiato fino alla fine, sciogliendo le riserve solo domenica. Anche la sua lista è di centrosinistra come conferma la presenza di un esponente storico come Orazio Cantiello, già nella segreteria dei dem di Pordenone (e oggi molto vicino al gruppo dirigente della neo segretaria Elly Schlein) nonché stimato organizzatore all'interno dei "Cittadini per il presidente" oggi "Civica Fvg" alleata alle Regionali con il Patto per l'Autonomia di Moretuzzo. Da amante della valle - che frequenta per le sue passeggiate e le "fughe" spirituali nei boschi -, non ha saputo rifiutare l'invito di Manelli, anche perché da sempre porta avanti, anche professionalmente, la cultura della tutela e della valorizzazione della friulanità, per la quale ha ottenuto successi imprenditoriali e ha progetti specifici rispetto alla marilenghe, che a Vito d'Asio e nelle frazioni è praticamente la lingua ufficiale.