Electrolux. Mancano le forniture, stop alla produzione di lavatrici e lavasciuga a Porcia. Per ora a Susegana si va avanti con i frigoriferi

Sabato 29 Gennaio 2022 di Davide Lisetto
Electrolux. Mancano le forniture, stop alla produzione di lavatrici e lavasciuga a Porcia

PORDENONE - Super rincari delle materie prime e dei costi della logistica avevano già reso molto difficile il 2021. Ma per il gruppo Electrolux anche quest'anno si apre con grandi difficoltà sul fronte dell'approvvigionamento del materiale e dei componenti. Tanto che il colosso svedese dell'elettrodomestico ha già programmato quattro giorni di stop produttivo nel suo più importante stabilimento italiano, quello di Porcia (Pordenone) in cui si realizzano lavatrici e lavasciuga di gamma medio-alta. Per ora, invece, nessun blocco della produzione è previsto nella fabbrica di Susegana (Treviso) dove vengono prodotti i frigoriferi.

Intanto, il problema dei costi e delle fornitura ha fatto calare l'utile netto della società di Stoccolma che ieri ha reso noti i risultati del 2021.


MANCA MATERIALE

Una situazione che continua a causare interruzioni di produzione. Nella fabbrica di Porcia mancano materiali e componenti (come le schede elettroniche per le lavatrici) tanto che le linee si sono fermate già ieri e si rifermeranno anche lunedì prossimo. Due fermate programmate anche per il 7 e l'8 febbraio. Le giornate non lavorate, per i quasi mille dipendenti di Porcia, non saranno coperte dalla cassa integrazione. Saranno invece recuperate (già a marzo, se le condizioni lo consentiranno) nell'ambito della flessibilità produttiva, strumento previsto dall'accordo aziendale siglato l'anno scorso. Intanto il sindacato dei metalmeccanici del gruppo ha chiesto alla direzione aziendale di aprire un confronto sui molti operai assunti, sia nel corso del 2020 che durante il 2021, con contratto a termine: la richiesta è quella di stabilizzare il numero più alto possibile di lavoratori.


IL BILANCIO

Intanto il gruppo ha chiuso il 2021 con un utile netto in calo del 29%, dopo un risultato eccezionale dello scorso anno. La diminuzione dell'utile è da imputare - come ha riferito ieri il vertice del colosso di Stoccolma - in massima parte a un quarto trimestre gravato dall'aumento dei costi e dai vincoli della catena di approvvigionamento, materie prime e logistica. L'impennata dei costi delle materie prime e dei componenti ha pesato molto sui guadagni del gruppo nonostante l'aumento di vendite e fatturato. E le previsioni per il primi mesi di quest'anno non sono affatto ottimistiche. Rispetto ai dati 2021 l'utile netto annuo totale è stato di 4,7 miliardi di corone (447 milioni di euro), mentre il fatturato ha raggiunto i 125,6 miliardi di corone (12 miliardi di euro) in crescita dell'8%. Nel 2021 anche le vendite sono aumentate di oltre il 14%. Nel quarto trimestre, l'inflazione, combinata con «i vincoli della catena di approvvigionamento ha comportato costi incrementali più elevati», ha osservato il gruppo nel suo rapporto. Le vendite si sono attestate a 35,37 miliardi di corone (+4%) e l'utile netto a 596 milioni. Sempre nel quarto trimestre in Europa la domanda del mercato degli elettrodomestici è diminuita del 6% rispetto allo stesso trimestre del 2020.


LE PREVISIONI

La società ha annunciato che ci saranno ulteriori aumenti dei prezzi di listino che saranno implementati nel primo trimestre. «Si prevede ha detto il Ceo della società, Jonas Samuelson - che i vincoli e le difficoltà nella catena di approvvigionamento globale continueranno a incidere sulla capacità del settore di soddisfare pienamente la domanda. Stiamo collaborando con i nostri fornitori per mitigare i contraccolpi. Ma stimiamo - ha aggiunto il numero uno di Electrolux - che il primo trimestre 2022 sarà impegnativo almeno quanto l'ultima parte del 2021 con rischi significativi di interruzioni legate alla recrudescenza del coronavirus. Prevediamo miglioramenti solo a partire dalla metà di quest'anno».

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 10:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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