Electrolux Porcia, paura per il futuro dello stabilimento: drastico calo della produzione e a rischio 150 posti di lavoro

Se si dovesse scendere sotto i 700 mila pezzi l'anno la paura è che la sospensione degli investimenti diventi invece ritiro.

Martedì 22 Novembre 2022 di Loris Del Frate
Electrolux Porcia: paura per il futuro dello stabilimento

PORDENONE - Nubi sempre più nere si addensano sul cielo di Porcia. Nulla a che vedere con il meteo e con l'arrivo del ciclone previsto per oggi in regione. Già, perchè in questo caso si tratta del futuro di Electrolux.

Allo stato sono indiscrezioni, ragionamenti legati però a fatti concreti, ma nell'aria aleggia una paura simile a quella del 2012, quando il vertice della multinazionale svedese decise di chiudere lo stabilimento di Porcia e portare tutto in Polonia. Non successe, anche grazie a una mobilitazione sul territorio degna di una coesione che nel Friuli Occidentale non si era mai vista dai tempi della lotta per tenere aperta la Sèleco. Eppure l'ombra nera del rischio di una nuova chiusura dello stabilimento di Porcia torna a stagliarsi sul muro a distanza di dieci anni.


Stabilimento di Porcia a rischio chiusura?


Il vero problema è legato alla crisi mondiale che sta mettendo a dura prova tutto e tutti. Nello stabilimento Electrolux di Porcia c'è, però, un numero che dal sindacato, all'ultimo degli assunti, tutti hanno bene in mente. È settecentomila. Perchè? Presto spiegato. È il numero minimo di lavatrici che devono essere prodotte (e vendute) affinché lo stabilimento possa restare in piedi. Sotto a quella cifra si apre la voragine e potrebbe essere messa in discussione la presenza di Electrolux a Porcia. C'è subito da dire che il gruppo non ha assolutamente comunicato nulla di tutto questo, ma sono comunque affermazioni che erano state già fatte più volte in passato e che sono ancora valide.


Produzione in forte calo: da un 1 milione e 150mila lavatrici all'anno a 740mila


A questo punto resta da capire perchè si è creato questo stato di inquietudine tra le rappresentanze sindacali del territorio. Il primo segnale che il mercato non tirava più come due anni fa quando a Porcia si producevano un milione e 150mila lavatrici l'anno, è legato al fatto che nessuno dei 120 - 130 contratti a termine assunti appositamente per l'aggravio di lavoro, è stato confermato. La gran parte degli interinali sono già a casa, entro fine anno non ne resterà più alcuno. Il secondo segnale è stata la sospensione degli investimenti previsti a Porcia per la nuova linea. Una parte sono stati fatti, tutti gli altri lavori sono stati sospesi. Se si dovesse scendere sotto i 700 mila pezzi l'anno la paura è che la sospensione degli investimenti diventi invece ritiro. Questo fatto potrebbe avere un impatto devastante. Terzo aspetto non certo positivo la concentrazione dei 300 licenziamenti in Italia in due soli stabilimenti, Forlì e Porcia. Questo potrebbe significare circa 150 esuberi. Infine resta il numero secco delle lavatrici realizzate in questo momento. Ebbene, dallo stabilimento di Porcia ora escono circa 740mila lavatrici l'anno. C'è una soglia di sicurezza, anche se non elevata che comunque garantisce la presenza. Il problema è un altro. Già, perchè la contrazione del mercato, elettrodomestici compresi, durerà per l'intero 2023. Fino a che punto colpirà le lavatrici di Electrolux Porcia? Impossibile dirlo, ma è proprio in questo punto che monta l'ansia e la paura di sindacato e maestranze.


Gli esuberi: a rischio 150 posti di lavoro


Ma se questo è un rischio in prospettiva che in ogni caso non può essere ignorato, ora ci sono ad affrontare le questioni urgenti legate ai 150 esuberi che tra qualche giorno potrebbero essere annunciati anche se tutti sperano che le indiscrezioni vengano smentite. L'incontro si terrà il 28 novembre nello stabilimento lombardo di Solaro. Da quel confronto emergeranno diverse cose anche legate al futuro di Porcia.

«Ci sono un insieme di problematiche che creano senza dubbio preoccupazione - spiega Gianni Piccinin segretario regionale Fim Cisl - ed è quindi legittimo alzare il livello di allarme. Voglio però ricordare che Electrolux non ha mai fatto come altre multinazionali, penso a Whirlpool, che hanno chiuso dall'oggi al domani abbandonando il territorio. Electrolux si è sempre confrontata. Voglio anche aggiungere che se da un lato esiste la paura di scendere sotto i 700mila pezzi l'anno vista la dura contrazione dei consumi, confidiamo sul fatto che a Porcia si realizzano lavatrici di alta gamma che risparmiano per quanto riguarda l'elettricità che uso di acqua. Prototti che dovrebbero servire anche per mantenere alti i livelli di produzione di Porcia».

 

Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 13:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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