Electrolux, c'è l'accordo: si torna in fabbrica da lunedì mattina. Il maxi-piano per la sicurezza

Sabato 18 Aprile 2020 di Davide Lisetto
Electrolux, c'è l'accordo: si torna in fabbrica da lunedì mattina. Il maxi-piano per la sicurezza
PORDENONE - Accordo pilota per Electrolux Italia in vista della ripartenza produttiva che dovrà avvenire all’insegna della sicurezza sanitaria anti-Covid nelle diverse fabbriche. Un patto innovativo – sulla scia della lunga tradizione di relazioni sindacali avanzate che caratterizzano il gruppo industriale degli elettrodomestici – che prevede una serie di standard volti a tutelare la salute dei lavoratori nella cosiddetta Fase 2 che si aprirà dopo la fine del lockdown.

SALUTE TUTELATA
Oltre a una approfondita serie di misure di prevenzione e sicurezza (dai termo-scanner per misurare la febbre all’ingresso alle adeguate mascherine per tutti, dallo smart working alla revisione di orari e turni anti-assembramento che l’azienda aveva già intrapreso prima dello stop produttivo) l’accordo siglato ieri mattina prevede – su base volontaria - sia i tamponi molecolari che i test sierologici rapidi per valutare l’immunità degli addetti. Su questo fronte Electrolux prenderà parte a un progetto di ricerca, coordinato dal professor Paolo Gasparini, specializzato in genetica molecolare e direttore della Genetica medica all’Irccs Burlo Garofolo di Trieste. Il progetto sperimentale volto a stabilire l’accuratezza diagnostica dei test rapidi in relazione ai tamponi molecolari – che coinvolgerà anche i medici aziendali di ciascun stabilimento - prevede proprio la somministrazione dei test rapidi sul sangue per la ricerca degli anticorpi del Covid-19. Ciò consentirà ai lavoratori di avere notizie sulla propria salute. Inoltre, l’intesa sindacale prevede anche – sempre su base volontaria – l’utilizzo di una App mutimediale che, tramite telefonino, consenta di calcolare l’indice di rischio al contagio dei dipendenti sulla base dei loro spostamenti sia all’interno che all’esterno della fabbrica.

LA RIAPERTURA
Dopo il via libera al riavvio delle macchine (la Prefettura di Pordenone già giovedì aveva dato parere alla richiesta, ora si attende il pronunciamento delle Prefetture degli altri territori in cui lamultinazionale è presente) che potrebbe avvenire già lunedì, la multinazionale scandinava e il sindacato nazionale dei metalmeccanici di Fim, Fiom e Uilm hanno trovato l’intesa su un rigoroso “vademecum” – che sarà valido almeno fino al 31 luglio - di regole da rispettare proprio per rendere le fabbriche sicure rispetto alla diffusione del virus. Un piano di linee-guida che va molto oltre le regole previste dal Protocollo nazionale dei 13 punti siglato lo scorso 14 marzo da governo e parti sociali per garantire la sicurezza e il rispetto della salute anche in tutte le fabbriche che hanno continuato a lavorare durante il lockdown. Misure rigorose e restrittive riguarderanno anche il distanziamento sociale “allungato” a un metro e mezzo sia lungo le linee produttive che in tutti gli altri luoghi della fabbrica, come le aree pausa e la mensa. Regole ferree anche sul fronte della pulizia e della sanificazione dei locali. Cambieranno anche gli orari in modo da evitare assembramenti nei cambi turno. Continuerà poi a essere utilizzato lo smart-working per tutti i “colletti bianchi” che possono lavorare d casa.

RIAVVIO SICURO
«È un accordo molto avanzato sulle misure da adottare per una ripartenza sicura. Speriamo – sostiene Gianluca Ficco, Uilm nazionale – che i test virologici possano dimostrarsi efficaci nel contrasto della diffusione del virus. Per ripartire, lavoro e libertà personali devono essere coniugati con la lotta all’epidemia che purtroppo sarà lunga». «Una intesa innovativa – sostiene Gianni Piccini, Fim nazionale – che può fare da apri-pista per la filiera dell’elettrodomestico e per le molte imprese, anche piccole, che in questi giorni stanno chiedendo ai prefetti di riaprire». L’intesa è stata siglata anche dalla Fiom nazionale. A Pordenone i metalmeccanici Cgil (più prudenti sulla ripartenza anticipata) avevano però chiesto alla prefettura di valutare attentamente la richiesta di deroga. «Prendiamo atto – sottolinea Maurizio Marcon, segretario provinciale Fiom – dell’autorizzazione della prefettura all’impresa. Ora lavoreremo per l’applicazione rigorosa di tutte le misure previste a tutela dei lavoratori. Ma se qualcuno tra loro si ammalerà ci rivarremo nei confronti dell’azienda e anche di chi ha autorizzato il riavvio dell’attività». Intanto, nel comparto della meccanica è ripartita la Zml di Maniago (con il 30 per cento degli addetti) mentre Electrolux Professional (che ha sempre lavorato, seppure a ritmi ridotti) potrebbe siglare un accordo simile a quello dell’impresa “sorella”.
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