Niente primo test per Electrolux, l'azienda ferma: manca l'acciaio. Operai in cassa integrazione

Mercoledì 13 Ottobre 2021 di m.a.
Un reparto dell'Electrolux

PORCIA - È la più grande azienda della provincia di Pordenone, oltre che la più “famosa”. Ma dopodomani, quando scatterà la regola del Green pass sui luoghi di lavoro, mancherà all’appello. La produzione dell’Electrolux di Porcia, infatti, è purtroppo costretta a fermarsi di nuovo, proprio in concomitanza con la “rivoluzione sanitaria” che farà il suo debutto dopodomani. 
E questa volta il Green pass non c’entra proprio nulla, perché lo stop è causato da un problema che ha sì a che fare con il Covid, ma a livello globale e non locale. 

L’ANNUNCIO

La produzione dell’Electrolux di Porcia è costretta a fermarsi nella giornata di venerdì. Mancano lamiere d’acciaio, non si può andare avanti. Lo ha spiegato il vertice della Rsu di fabbrica Zoccolan. Ancora una volta, quindi, lo stabilimento resta vittima della scarsità di materie prime, un problema di portata mondiale che ha portato anche a un’impennata dei prezzi su scala globale e che sta mettendo in difficoltà anche la produzione di elettrodomestici di Porcia. Senza le lamiere metalliche, per le quali c’è stato un importante problema a livello di fornitura, il reparto di Electrolux non può lavorare. 
Gli operai, quindi, andranno in cassa integrazione e rientreranno (per la prima volta con il Green pass) solamente nella giornata di lunedì, quando il problema dovrebbe essere risolto. «Ma potrebbe ripresentarsi nel prossimo futuro», ha ammonito sempre Zoccolan della Rsu.


IL METODO

Intanto l’azienda si è organizzata per effettuare i controlli all’ingresso ai dipendenti che dovranno esibire la certificazione verde sanitaria.

Il metodo scelto è quello dell’aiuto esterno, visti i numeri da sostenere all’inizio di ogni turno di lavoro. A fornire questo aiuto sarà la Croce rossa, con cui l’azienda ha stipulato una convenzione ad hoc. 


IL CLIMA

All’Electrolux di Porcia non c’è invece aria di sciopero a causa del Green pass, anche se non mancano malumori e tensioni. La Rsu, però, si è già staccata a suo tempo dalla linea dura che invece è stata annunciata a Susegana, nello stabilimento in provincia di Treviso. 
«Lo sciopero ora è necessario», aveva detto Augustin Breda, storico esponente delle rappresentanze sindacali interne dello stabilimento di Susegana (Tv), parlando anche di decisione «antidemocratica».
Nessuno, invece, incrocerà le braccia a Porcia, stessa azienda ma posizioni nettamente diverse. «Comprendo l’enorme confusione del momento - aveva invece ribadito per Porcia Walter Zoccolan -, che è comune a tutto il Paese, non solo al resto del mondo del lavoro. Ma annunciare uno sciopero contro il Green pass è fuori luogo. Non siamo nell’Afghanistan dei Talebani e nemmeno nel Medioevo dell’Europa. Dobbiamo abbracciare ciò che ci dice la scienza, se vogliamo essere ancora figli dell’epoca dei Lumi, non abboccare a ciò che invece strumentalizza sempre più spesso la politica. Nell’Europa dei Lumi, che non è quella del Medioevo, non possiamo non prendere in considerazione ciò che dice la scienza».

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