SPILIMBERGO - Una produzione che per l'80% raggiunge il mercato estero, in tutti i continenti; una specializzazione che ha pochissimi concorrenti in Europa e pressoché nessuno in Italia; un fatturato in costante crescita, che sfiora già il milione di euro; un portafoglio ordini che dà soddisfazione. Un profilo tutto in positivo per Eidos, la solida azienda produttrice di bricchettatrici di Spilimbergo che, tuttavia, si scontra con un problema quasi cronico: «Non troviamo personale - sintetizza l'amministratore Stefano Galassi -, e la ricerca è andata a vuoto anche quando ci siamo proposti di fornire internamente la formazione o ci siamo rivolti ai Centri per l'impiego». «I profili tecnici sono pressoché introvabili racconta l'amministratore -: basti dire che quest'estate ho spedito circa 30 email ad altrettanti diplomati di alcuni istituti tecnici di Udine e Pordenone.
LA REALTÀ
Il punto è che, prosegue Galassi, «il tessuto produttivo del Friuli Venezia Giulia, e in genere italiano, è fatto di Pmi, di aziende che, pur con un numero contenuto di dipendenti, riescono a gestire una mole di lavoro e di portafoglio che non ha paragoni in altri Paesi a vocazione manifatturiera. Sarebbe importante che nelle scuole, per esempio, questo aspetto fosse maggiormente evidenziato, per incentivare nei ragazzi almeno la curiosità a conoscere molto più approfonditamente il mercato del lavoro».
I VUOTI
Profili specializzati a parte, Eidos non ha ancora soddisfatto le sue esigenze nemmeno cercando profili generici da formare in azienda. «Si dice che per l'impresa il capitale umano è fondamentale ed è proprio vero evidenzia Galassi -. È un investimento importantissimo e per questo, oltre alle conoscenze tecniche, è strategico la sua tensione alla crescita personale e aziendale, nonché la sua duttilità nell'intercettare le necessità dell'impresa in cui è inserito». Ancor di più in strutture in cui, anche in virtù dei processi di automazione, il personale può avere la possibilità di non essere concentrato su un'azione costante e ripetitiva, ma può avere più di un fronte su cui essere attivo.
LA DIFFICOLTÀ
«Parrà strano prosegue l'imprenditore -, ma non è per nulla facile trovare persone che abbiano voglia di mettersi o rimettersi in gioco in percorsi formativi e pensare al lavoro come un'opportunità di realizzazione le proprie qualità, oltreché come fonte di sostentamento». La ricerca, naturalmente, non ha fatto differenze fra uomini e donne, ma queste ultime «in regione e anche in Veneto fanno ancora fatica a vedersi impiegate in ambito manifatturiero».