ARBA - Anche l'ex sindaco di Arba era rimasto coinvolto in un'inchiesta antidroga che aveva impegnato i carabinieri del Nucleo investigativo di Pordenone. Gli investigatori si erano concentrati sulla coppia di inquilini a cui Roberto Toffolo, 72 anni, aveva affittato un appartamento. Era chiamato a rispondere per lo stupefacente sequestrato nel suo garage: 1 chilogrammo nell'autunno 2018 e 6,2 chilogrammi nella primavera 2019. L'ex sindaco, difeso dall'avvocato Luca Donadon, ieri è stato condannato dal collegio presieduto dal giudice Alberto Rossi (a latere Piera Binotto e Francesca Ballore) a 2 anni 4 mesi e 8mila euro di multa.
I COIMPUTATI
I due coimputati erano Kleanthi Smaniotto (già Kleanthi Latifaj, ha preso il cognome della moglie dopo il matrimonio), 41enne di origini albanesi, e la moglie Stephanie Smaniotto (39), entrambi difesi dall'avvocato Alessandro Magaraci.
L'INCHIESTA
Il processo verteva sulla seconda tranche dell'inchiesta sugli approvvigionamenti di stupefacente in Toscana. Le indagini dell'Arma non si erano concentrate soltanto sugli spostamenti della coppia, ma anche su frequentazioni e contatti che avevano ad Arba, dove vivevano in affitto da Toffolo. Nelle imputazioni sono state ricostruite le cessioni avvenute tra settembre 2018 e marzo 2019, contestate agli Smaniotto. Toffolo era chiamato a rispondere in merito a 1 Kg. di marijuana sequestrato nel suo garage di via Manin e a una provvista di 5mila euro consegnata a Smaniotto per presunti approvvigionamenti, oltre che per altri 6,2 Kg. di marijuana stoccati sempre nel suo garage. Toffolo ha sempre respinto le accuse. «È una sentenza ingiusta - ha rimarcato l'avvocato Donadon - faremo appello, dove contiamo di ridimensionare tutto».