Il Fvg spera nella zona verde. Bar e negozi sarebbero salvi

Mercoledì 4 Novembre 2020 di Marco Agrusti
Il Fvg spera nella zona verde. Bar e negozi sarebbero salvi

PORDENONE Chiuderanno i centri commerciali nei giorni festivi e anche nei pre-festivi, quindi il sabato.

Dalle 22 alle 5 di ogni giorno tornerà il motto io resto a casa, e ci si potrà spostare solamente per comprovati motivi lavorativi o di salute, muniti dell'autocertificazione che ognuno, in cuor suo, ha pensato almeno una volta di poter buttare nel cestino. Saranno chiusi i musei e le mostre, così come le sale bingo e quelle dedicate alle scommesse. Il trasporto pubblico locale si dovrà adeguare alle nuove norme, e la capienza massima passerà dall'80 al 50 per cento. E infine le scuole: tornerà la didattica a distanza al 100 per cento alle superiori. Ma non si dovrebbe andare oltre. Potrebbe essere in zona verde, quindi non subirebbe ulteriori limitazioni rispetto a quelle che entreranno in vigore per tutto il territorio nazionale. Ma manca ancora il parere definitivo degli esperti.

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La spunta sul coprifuoco alle 22, ma è costretto ad organizzare con il ministro Speranza e il Cts un meccanismo di lockdown soft che toglie le castagne dal fuoco ai "furbissimi" presidenti di regione che comunque chiudono protestando con lo stesso argomento usato all'inizio: meglio chiudere tutto che solo la Lombardia, meglio misure omogenee per non dover magari spiegare perchè "noi sì e altri no".


I DETTAGLI

Il nuovo Dpcm introduce il sistema a semafori: rosso ci si ferma, giallo scatta l'allerta, verde si può continuare a vivere pur rispettando le norme valide per tutto il Paese. Il Friuli Venezia Giulia, nonostante il suo Rt a quota 1,5, resterebbe fuori dai territori ad alto rischio, ma secondo ciò che è filtrato ieri potrebbe non rientrare nemmeno tra le zone arancioni. Quindi in regione la vita andrebbe avanti così com'è, fatte salve le limitazioni quali il coprifuoco alle 22, la didattica a distanza o la chiusura dei centri commerciali nei festivi e pre-festivi. Ma la notizia più importante sarebbe legata al mondo del commercio, già falcidiato dalle limitazioni orarie introdotte dal penultimo Dpcm: in vg bar, ristoranti, centri estetici, parrucchieri e negozi non dovrebbero chiudere. Certo, dovranno sempre attenersi (con specifico riferimento a ristoranti, pub e bar) alla chiusura obbligatoria alle 18, ma almeno eviteranno lo stop totale. Un altro capitolo importante riguarda gli spostamenti che avverranno prima delle 22, orario in cui scatterà il coprifuoco nazionale. In Fvg potrebbero restare liberiì. Restano le naturali raccomandazioni: le protezioni di naso e bocca, la distanza di sicurezza, il divieto di assembramento, l'igiene delle mani. Ma nessuna clausura, almeno per ora. 

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IL SISTEMA

Già, per ora. Il sistema messo in campo dal governo, infatti, prevede un monitoraggio continuo. Quella di ieri non rimarrà una classificazione definitiva. Settimanalmente ci sarà una revisione, basata esclusivamente sui dati che aggregati definiscono i parametri secondo i quali una regione finirà o meno in una determinata categoria. E il famoso Rt, come noto, sarà marginale: conteranno di più la pressione sul sistema sanitario dell'epidemia, l'incidenza dei casi sui 100mila abitanti, la percentuale di positivi in relazione ai tamponi effettuati. Insomma, ci sarà un check-up continuo sullo stato di salute dei singoli territori. Il Friuli Venezia Giulia, quindi, ha di fronte a sé una missione: da quattro giorni, infatti, sta diminuendo il rapporto tra nuovi contagiati e tamponi effettuati. Ma il contagio deve scendere ancora, per far calare anche la pressione sul sistema sanitario. Solo così non si rischierà. 
LA REAZIONEIl presidente Fedriga si è detto «molto perplesso» sul nuovo Dpcm. «Oltre ai ristori già previsti dal Governo chiediamo che le categorie penalizzate dal provvedimento siano esentate dal versamento delle imposte dovute sia per il 2020 che per il 2021».
 

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