Nuova dote famiglia in Friuli, più soldi a chi è residente da tanto: ecco tutti gli aiuti nel dettaglio

Lunedì 11 Luglio 2022 di Maurizio Bait
Famiglia con figli

Con la Carta famiglia della Regione arriva la “Dote famiglia”, che prevede per il 2022 il bonus di 250 euro all’anno per ciascun figlio minorenne presente nel nucleo familiare.

Una somma che può facilmente raddoppiare. Si tratta di una novità importante pensata dall’Amministrazione Fedriga al fine di alleviare il peso della crisi e del continuo rialzo dei prezzi. Ma attenzione: l’elemento premiante sarà la durata della residenza sul territorio del Friuli Venezia Giulia che un cittadino-capofamiglia può vantare. 


IL RADDOPPIO


Se, infatti, per ottenere la Carta famiglia – nota soprattutto per i contributi ai consumi elettrici e alle spese alimentari grazie a un gruppo di rivendite convenzionate - occorre in ogni caso presentare un indicatore di reddito Isee non superiore a 30mila euro e una residenza in Fvg di almeno due anni, la Giunta regionale ha ora stabilito che se la residenza dura da cinque o più anni i 250 euro della Dote famiglia vengono semplicemente raddoppiati. Ed è evidente che tale misura tende a incentivare la fruizione del beneficio soprattutto a chi sia nato e vissuto qui rispetto ai cittadini – italiani e stranieri - “importati” in tempi recenti. Il provvedimento, approvato su proposta dell’assessore alla famiglia Alessia Rosolen, sarà illustrato nel dettaglio domani, martedì, alla stampa, tuttavia il Gazzettino è in grado di anticiparne i contenuti. Oltre al raddoppio previsto per i lungo-residenti, la Regione dispone una maggiorazione sotto forma di quota fissa pari a 100 euro se nel nucleo familiare sia presente una persona con disabilità. “L’importo della Dote famiglia viene erogato nella suo totalità qualora l’ammontare delle spese dichiarate e considerate ammissibili siano pari o superiori al contributo spettante”, stabilisce il provvedimento. “Nel caso di spese inferiori all’importo della Dote famiglia spettante, il contributo viene rideterminato”. Chiariamo un punto importante: il beneficio della Dote famiglia è cumulabile con il bonus famiglia stabilito dallo Stato, ma non sarà possibile chiedere il rimborso di spese già “coperte” da altre sovvenzioni pubbliche.


LE REGOLE


D’accordo, ma come si possono spendere i soldi di Mamma Regione? Sono ammissibili le spese sostenute durante l’intero arco di quest’anno. Parliamo di servizi di sostegno alla genitorialità e servizi educativi, organizzati in orari e periodi extra-scolastici come centri estivi, doposcuola e baby-sitting. Ma anche percorsi di sostegno scolastico o di apprendimento delle lingue straniere, come le ripetizioni e i corsi di lingua, e i servizi culturali come l’accesso ai musei, concerti e teatro in genere, sia mediante biglietti singoli o tramite un abbonamento dal quale si ricavi il nome del figlio minorenne. Prevista la spendibilità della Dote famiglia anche per gite scolastiche, viaggi di istruzione, visite didattiche, percorsi didattici e di educazione artistica e musicale. Si tratta, per esempio, della frequenza di laboratori, atelier, in generale percorsi didattici su tematiche specifiche. E non dimentichiamo lo sport: con i soldi della Regione è ora possibile finanziare le spese relative a corsi e a ritiri. Esistono tuttavia dei paletti ben piantati: “Le prestazioni e i servizi devono essere fruiti sul territorio regionale e organizzati da soggetti pubblici, privati o del Terzo settore, nel rispetto delle normative”. Quanto ai bambini o ragazzini destinatari del beneficio regionale, devono tassativamente essere residenti in Friuli Venezia Giulia al momento di presentazione della domanda.


LA DOMANDA


Già, la domanda: va presentata a cominciare da domani, 12 luglio, e fino al 31 dicembre prossimo al proprio Comune di residenza, utilizzando un applicativo informatico facilmente reperibile sul sito web della Regione Fvg. Chi non possieda la Carta famiglia ma + in possesso dei requisiti di residenza e reddito, può chiedere contestualmente sia tale Carta che la Dote. In ogni caso vanno indicate le spese “complessivamente già sostenute nell’anno per tutti i figli minori a carico del nucleo familiare”, allegando ogni documentazione che comprovi tali spese e gli effettivi pagamenti. Occhio anche a un altro aspetto: una volta trasmessa per via telematica, la domanda non potrà più essere modificata e non è permesso l’inoltro di una seconda richiesta di Dote famiglia, a meno che la prima domanda non sia stata accettata. In tal caso, un “bis” sarà sempre ammesso, magari inserendo nuove spese ammissibili. La documentazione giustificativa della spesa va intestata a uno dei soggetti inseriti nel nucleo familiare e deve contenere “l’indicazione espressa della tipologia di prestazioni e servizi riconducibili a quelli previsti”. Occorre che siano indicati sempre i nomi dei figli minorenni ai quali si rivolgono le prestazioni in questione. Un’ultima annotazione: se a un capo-famiglia sia stata revocata la Carta famiglia per accertata falsità delle dichiarazioni e delle autocertificazioni, decade di conseguenza anche il beneficio della Dote famiglia già erogato. E bisogna restituire i soldi alla Regione, altrimenti diventano guai seri. 

Ultimo aggiornamento: 07:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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