Travolta da un'auto mentre attraversa la strada: Ileana muore dopo dieci giorni di agonia

Mercoledì 21 Settembre 2022
Ileana Zorzit

PORDENONE - È mancata Ileana Zorzit, l'87enne investita da un'auto mentre attraversava la strada in via Montereale lo scorso 9 settembre. Era stata accolta all'ospedale di Pordenone in gravissime condizioni e, nello stesso pomeriggio, trasportata a Udine con l'elisoccorso.

Non ha mai ripreso conoscenza. Sottoposta a due interventi chirurgici, venerdì scorso era stata nuovamente trasferita nel reparto di terapia intensiva di Pordenone, dove lunedì pomeriggio è deceduta. La Procura di Pordenone ha aperto un fascicolo per omicidio stradale e indagato l'83enne di Caneva che era alla guida della vettura che ha travolto l'anziana. Saranno adesso valutati da parte del magistrato ulteriori accertamenti medico legali e sulla dinamica dell'incidente.

IL DOLORE DELLA FAMIGLIA
Ileana Zorzit era originaria di Sacile. Vedova da una quindicina d'anni, viveva in una palazzina di via Cavalleria dove le famiglie degli ex militari dell'Esercito, come lo era stato il marito, sono di fatto un'unica grande famiglia. Ieri, appresa la notizia, il dolore è stato immenso e il ricordo dell'anziana impregnato di commozione. L'87enne era autonoma. Gli era stata da poco rinnovata la patente di guida e quando aveva bisogno utilizzava ancora l'auto per spostarsi. Il 9 settembre, come ogni venerdì, era andata a fare la spesa e, soprattutto, a comperare gli ingredienti per fare una torta per i nipoti Martino e Giacomo, che adorava. Aveva la borsa in mano e stava attraversando via Montereale all'altezza del civico 10. Stava già salendo sul marciapiede, quando una macchina l'ha travolta. Secondo la ricostruzione della Polizia locale, sarebbe stata urtata con lo specchietto. Un colpo che l'ha fatta sbalzare per alcuni metri. Minuta e fragile, ha battuto la testa riportando un grave trauma cranico, oltre ad altre gravi lesioni.

UNA DONNA GENEROSA
I familiari non si danno pace. «Ce l'hanno portata via, sono stati dieci giorni di calvario», sono le parole dell'unica figlia, Marella Parisi, che vive a Cordenons con il marito Massimo. «Mia madre stava bene, non aveva alcun problema di salute - spiega - A fine agosto era tornata da una lunga vacanza a Tarvisio trascorsa assieme alla sorella». Insieme si erano concesse lunghe passeggiate in Valcanale, poi il rientro in città. «Era una persona mite e benvoluta da tutti - la ricorda la figlia - Era anche molto generosa e faceva beneficenza». Quella del Don Bosco era la sua parrocchia di riferimento, vi era molto legata. Casalinga, la sua vita è stata dedicata alla famiglia e agli affetti più cari. Ha saputo tessere rapporti di amicizia e di grande affetto, come dimostra anche il dolore manifestato dai vicini di casa che tanto hanno sperato di poterla nuovamente salutare sul pianerottolo delle scale.

 

Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 07:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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