Sollevatore rotto, disabile prigioniero da oltre una settimana

Domenica 2 Giugno 2019 di Mirella Piccin
Sollevatore rotto, disabile prigioniero da oltre una settimana
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AZZANO - Un disabile azzanese sta aspettando da oltre una settimana la ditta che dovrebbe riparare il suo sollevatore a binario, senza il quale non può muoversi ed è costretto a letto. È preoccupato e sconsolato Elio Pavan, 76 anni, da anni in carrozzella, che chiama la mia compagna di viaggio, dopo che da giovanissimo è stato colpito da teatraparesi spastica, una patologia fortemente invalidante, che colpisce il sistema muscolo scheletrico, impedendo anche i movimenti più elementari. Pavan, che dagli anni 70 è responsabile del Gruppo disabili Virgilio Liut, si è adattato alla sua condizione cercando di chiedere meno aiuti possibili. Ma in questi giorni non ce la fa a tacere: «Senza il sollevatore non riesco a muovermi. E pensare che basterebbe solo sostituire un telecomando che invia il contatto». 
 
IL SOLLEVATORE
Il sollevatore a binario lo aveva richiesto due anni fa al Distretto sanitario e ha sempre funzionato. Il dispositivo lo aiuta ad alzarsi dal letto ad andare in bagno in cucina, salire sulla sua carrozzina, avvicinarsi alla sua postazione del computer. Una storia che fotografa la solitudine di chi vive un problema come questo. Il Distretto dopo la chiamata e la richiesta di Elio si è attivato subito mettendosi in contatto con l'azienda, ma i tecnici che si occupano di controllare la meccanica, non si sono visti. E lui non può muoversi.
L'APPELLO
«Elio è il mio compare di nozze spiega Stefano Mascarin -. Chi non vede con i suoi occhi come funziona la vita di un disabile che vive da solo come lui, non può capire cosa significhi dover utilizzare questi strumenti o arrangiarsi inventando degli altri dispositivi casalinghi per aiutarsi nei movimenti e in altre necessità. Lui ha imparato ad organizzarsi, a creare cose nuove per essere autonomo. Ad esempio, per usare il computer si è inventato un marchingegno: tenendo in bocca la punta di un mestolo muove i vari tasti». Ed Elio sottolinea: «sta a noi scegliere se reagire o lasciarci sopraffare dalle difficoltà». Ha sempre avuto una grande forza di volontà, ma lancia un appello: «Riparatemi il sollevatore perché senza di lui non riesco a badare alle mie necessità». Conosciuto da tutti in parrocchia, fino a poco tempo fa Pavan usciva spesso con la carrozzina, ora un po' meno e comunque sempre accompagnato. Ma quando si sente in forma va al Centro sociale diurno comunale, un luogo ideale per i disabili, con ampio parcheggio, sale al piano terra, accesso facilitato alle carrozzine anche nella cucina, dove si vede con gli amici disabili trascorrendo qualche ora di felicità come la chiama lui. 
Mirella Piccin 
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Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 09:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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