Derby del Nordest al Penzo: esce il segno "X", tutto rimandato a lunedì per i verdetti

Sabato 8 Maggio 2021 di Guido Gomirato
Derby del Nordest al Penzo: esce il segno "X", tutto rimandato a lunedì per i verdetti

VENEZIA - Dopo il derby del Nordest finito senza reti tutto è rinviato allo scontro diretto con il Cosenza, in programma lunedì alle 14 al Teghil di Lignano Sabbiadoro, per stabilire se per il Pordenone ci sarà una pericolosa coda del torneo rappresentata dai playout.  Sulla carta dovrebbe farcela, anche se il torneo cadetto resta il più imprevedibile. Ieri i neroverdi, per l'occasione in maglia biancorossa (i colori della città), hanno rassicurato tutti sulla loro condizione di forma, in primis se stessi, imponendo lo 0-0 a un Venezia che nei precedenti 5 incontri era sempre andato a bersaglio e che lottava per un posto in griglia playoff (rimandato all'altro derby di lunedì a Cittadella).
Le due squadre si sono equivalse. Forse il Pordenone ha avuto il torto di osare di più soltanto negli ultimi minuti, cercando il gol che avrebbe significato matematica salvezza. Sono mancati coraggio e un po' di fortuna perché, con il Venezia in difficoltà dopo trequarti di gara molto dispendiosi, prima Zammarini e poi due volte Ciurria (ancora tra i più attivi) hanno sfiorato la rete.
Fa fede comunque la prestazione tipica di una squadra in salute, ben organizzata, nuovamente ermetica dietro, che ha concesso il minimo sindacale ai locali, Che pure hanno spinto, specie a inizio ripresa, e che sono un complesso di buona qualità.

Ecco perché c'è comprensibile fiducia per la sfida di lunedì pomeriggio. Bisogna dare atto a Maurizio Domizzi di avere ricaricato la squadra dopo averla raccolta in evidente difficoltà, priva d'idee, timorosa e spesso in balia degli avversari. L'ha rigenerata in primis mentalmente e poi sul piano tattico. Ora tutti interpretano con lodevole diligenza il copione, con Ciurria autentico condottiero.


LA SFIDA

Sicuramente la velocità e la rapidità di manovra del Venezia hanno provocato qualche scricchiolio nel sistema difensivo del Pordenone. Ma i lagunari, una volta giunti nei pressi dell'area rivale, hanno cozzato contro un muro invalicabile per l'ottima prestazione di un Camporese che ha chiuso ogni varo. Al suo fianco Barison si è rifatto dopo la negativa prestazione con la Salernitana e i terzini Vogliacco e Falasco si sono dimostrati grintosi e tempestivi, tanto che Perisan non ha mai corso grandi pericoli. Bisogna poi dare merito a Ciurria e a Zammarini, che ha agito da trequartista, di essersi dannati nella seconda fase. Butic ha inciso meno, forse perché guardato a vista, temendone la fisicità e la buona tecnica. Hanno fatto il loro lodevole lavoro nel mezzo Misuraca (soprattutto) e Scavone, sempre generosi, come del resto Pasa. La gara è stata piacevole, con continui capovolgimenti di fronte e un gol cancellato ai padroni di casa. La prima vera emozione l'ha regalata al 30' Ciurria, rapido a calciare di sinistro a giro dal limite su passaggio del volitivo Pasa, sfiorando il palo. Il Venezia, guidato da Aramu e Fiordilino, ha fatto un gran lavoro, ma l'unico pericolo Perisan lo ha corso su un cross radente da destra per Maleh, giunto con un attimo di ritardo. Nella ripresa le cadenze sono state più lente, anche se all'inizio la squadra di Zanetti le ha provate tutte per far saltare il banco. Il Pordenone però non ha mai rischiato, agendo in contropiede. Domizzi, dopo aver mandato in campo Musiolik per Butic, ha inserito anche Biondi per Pasa che aveva il serbatoio vuoto. Poi Berra per l'ammonito Vogliacco, Calò per Scavone e infine Mallamo per Zamma, che poco prima aveva sfiorato il gol. L'obiettivo era tentare il colpaccio, che nel complesso l'undici ospite avrebbe anche meritato per come ha saputo interpretare una gara difficile e delicata. Resta la consolazione di aver visto un Pordenone vivo.

Ultimo aggiornamento: 11:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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