Dal Mas sul Cro: «Sono sicuro che Riccardi sa quanto vale»

Lunedì 8 Maggio 2023 di Loris Del Frate
Dal Mas sul Cro: «Sono sicuro che Riccardi sa quanto vale»

PORDENONE - Reduce dalla due giorni a Milano dove Forza Italia ha radunato le truppe e dove il presidente Silvio Berlusconi è tornato in sella dopo il ricovero al San Raffale, Franco Dal Mas, già senatore pordenonese, ma per nulla fuori dai giochi politici regionali delinea le strategie di crescita in più settori per provincia e regione. Il primo segnale che arriva è diretto e legato al futuro del Cro, il Centro di ricerca e cura oncologica in questo momento in difficoltà.

Un dibattito aperto proprio dal Gazzettino. «Quanto all'odierno grido d'allarme sul futuro del Cro - spiega Dal Mas - non penso che all'assessore sfugga il peso clinico, scientifico ed economico dell'Istituto. Ci sono questioni strutturali che sono complicate altre, invece, a portata di mano che porrebbero il Cro nelle condizioni di affrontare le sfide con risorse tecnologiche, professionali, istituzionali».


LA SANITÀ
Secondo passaggio sul futuro della sanità. «Questione di contenuti e non di contenitori - spiega Dal Mas - e con queste parole si è liquidata la sorte del nuovo Ospedale di Pordenone in Comina. Oggi è davanti agli occhi di tutti che le questioni non erano scindibili. Prima, gli ospedali riuniti, poi l'Azienda unica territoriale regionale ed infine la edificazione nell'attuale sito. una scelta destinata a pesare sul destino della sanità della Destra Tagliamento».


RIFORME
«Volgendo lo sguardo a livello regionale, se davanti all'emergenza Covid il sistema ha retto, diventa ora urgente potenziare la medicina territoriale. Mi sia permesso dire che i temi organizzativi/istituzionali non sono banali e ci pongono questioni ancora irrisolte. Risulta necessario riprendere il percorso riformatore avviato, ipotizzando un unico centro decisionale che determini quante e quali prestazioni si definiscono nella distribuzione dei carichi tra pubblico e privato. L'emergenza personale sanitario è quasi un luogo comune se solo poniamo mente al fatto che l'Italia è seconda solo alla Germania, ma è davanti a Francia e Spagna per numero percentuale di medici. Questi non mancano - va avanti - , ma sono mal distribuiti. Tanti di loro hanno scelto il privato convenzionato rendendo oggi difficile garantire le reperibilità e i turni notturni negli ospedali».


AUTONOMIA DIFFERENZIATA
«In occasione dei 50 anni dell'assemblea legislativa del Friuli Venezia Giulia, l'allora Presidente della Corte Costituzionale Gaetano Silvestri pronunciò queste parole: "Se le Regioni speciali vogliono avere un futuro è necessario valorizzare le loro peculiarità". Quel monito è tanto più vivo oggi per l'insistere da un lato dell'autonomia differenziata, dall'altro l'allargamento ad est dell'Unione Europea che ridetermina gli orizzonti della nostra Regione. Mi piacerebbe che si pensasse ad un'area omogena, con un adeguato assetto istituzionale, perché tale è per il suo tessuto economico produttivo e sociale, quella che va da Verona a Trieste, oggi forse principale scalo marittimo d'Italia, che fa della nostra Regione l'avamposto di una più ampia area che si affaccia all'Europa Sud Orientale».


ALTA VELOCITÀ
«Ma nel mentre diciamo queste cose sappiamo che l'alta capacità troverà nei piani del Pnrr nuova dimensione da Verona verso il Brennero e al contempo l'alta velocità si ferma a Bologna, non arriva qui da noi. Un'occasione mancata. Mi sembra si possa dire invece - conclude - che sia poca cosa il dibattito sul ripristino delle province. Una cosa mi sembra chiara più il Pd si arrocca sulle posizioni della nuova segretaria, tanto più al centro-destra basterebbe restare fermo. In questo scenario Forza Italia è forza propulsiva».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci