Covid e influenza che stanno ancora riempiendo gli ospedali, carenza cronica di personale, pesanti buchi negli organici e prestazioni accumulate ancora da smaltire dalla fase più acuta della pandemia. Un cocktail micidiale per la sanità del Friuli Venezia Giulia che continua a perdere colpi e a creare sei problemi per gli utenti che hanno sempre maggiore necessità di rivolgersi agli ospedali anche in considerazione dell’invecchiamento della popolazione regionale. A farne maggiormente le spese quello che è uno dei biglietti da visita della sanità, i tempi di attesa.
VISITE BREVI
LO SCIVOLONE
Come detto da un mese all’altro i tempi sono ulteriormente peggiorati. A Pordenone, tanto per fare un esempio, se da un lato si sono accorciate le attese per le visite Cardiologiche, comune di almeno sei giorni in più rispetto a quanto previsto dalla norma, dall’altro sono aumentati i tempi per una Tac, una visita Pneumologica e una Neurologica. Decisamente meglio l’Oculistica, pur al di fuori delle attese corrette, ma infinitamente meglio rispetto all’inizio dello scorso anno.
I PRIVATI
Non c’è dubbio che l’apporto delle strutture private, soprattutto per le diagnostiche per immagine, hanno dato uno scossone alle attese, ma non sufficiente per riportare nell’alveo dei tempi giusti. Non è tutto. Diversi medici di medicina generale che conoscono molto bene i tempi della sanità della provincia di Pordenone, se hanno la necessità di avere in tempi brevi il referto, o chiamano i colleghi ospedalieri per indicare il tipo di situazione clinica, oppure indicano strutture private del Veneto dove un Tac può essere eseguita in una decina di giorni, così come per la risonanza magnetica. Anche le strutture private venete sono ovviamente convenzionate, quindi il paziente paga lo stesso ticket che pagherebbe in Friuli, a volte anche meno, poi la prestazione per intero va a cario della sanità regionale.
COSA FARE
In questo momento trovare soluzioni non è assolutamente facile. Impossibile pensare, come era stato individuato una volta, di far lavorare le apparecchiature (diverse delle quali sono anche arrivate quasi a fine corsa) anche il pomeriggio e la domenica. Il perchè è presto spiegato: il personale non basta neppure per i tempi di lavoro normali, figuriamoci se è possibile estenderli allungando gli orari. Covid e influenza stanno ancora picchiando duro e mettono KO pure il personale sanitario. Insomma, c’è da soffrire ancora un po’, anche se poi scatteranno le ferie e quindi saranno ridotte le prestazioni per garantire i periodi di riposo stabiliti dal contratto di lavoro. In pratica sino a quando non ci saranno nuovi organici, la situazione difficilmente avrà una impennata verso il meglio.
I PEGGIORI
A Pordenone, come dire la tabella, visite neurologiche, ortopedia, Urologia, dermatologia, gastroenterologia e pneumologia sono quelle che hanno le performance peggiori. All’ospedale di Udine la situazione è ancora peggio.
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