Crisi economica, Fedriga in missione a Roma per salvare le aziende friulane: bollette a rate e credito per tutti

Mercoledì 14 Settembre 2022 di Marco Agrusti
Massimiliano Fedriga
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PORDENONE - Oggi sarà un giorno importante. Il giorno della missione. Non la prima, da quando Massimiliano Fedriga è subentrato a Stefano Bonaccini alla guida della Conferenza delle Regioni, ma sicuramente la più importante da quando il Covid è stato scalzato dal primo posto della classifica delle emergenze. Il presidente del Friuli Venezia Giulia, infatti, sarà chiamato a portare all’attenzione del governo un pacchetto di proposte che di friulano hanno molto, dal momento che le idee partorite attorno al tavolo dell’energia in regione sono state messe al primo posto anche dagli altri territori. 
E l’obiettivo sarà uno solo: salvare le aziende.

Non solo quelle energivore, perché le bollette “folli” le stanno ricevendo tutti. Sul piatto, un pacchetto di proposte che vanno oltre il decreto aiuti-bis. La proposta nata in Friuli fa leva sul sistema del credito e allo stesso tempo sulla rateizzazione dei pagamenti. «Una questione di sopravvivenza», l’ha definita l’assessore alle Attività produttive Sergio Emidio Bini. 


I PUNTI


Ieri lo stesso Bini, affiancato dall’assessore all’Ambiente Fabio Scoccimarro, ha partecipato alla Commissione dello Sviluppo Economico della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Un unico tema sul tavolo: l’impatto del caro energia sul tessuto produttivo. Da parte dei due assessori è stata apprezzata la mobilitazione veloce delle Commissioni in seno alla Conferenza delle Regioni, in ragione della necessità di fare presto, perché l’Esecutivo nazionale adotti tutte le misure che possono essere messe in pratica subito. Misure - è stato evidenziato - di buon senso e che possono raccogliere un consenso totale e che vanno dal congelamento o l’allentamento degli effetti sulla contabilità societaria delle fatture legate ai costi dell’energia e delle materie prima, al potenziamento del credito di imposta sulla spesa energetica, a interventi eccezionali sul modello di quelli adottati per il Covid (Temporary Framework) supportati da finanziamenti a fondo perduto, all’ampliamento del microcredito con incremento della copertura dei Fondi di garanzia per le piccole e medie imprese. 


LE URGENZE


A mettere in fila le proposte per salvare le aziende è stato l’assessore Sergio Bini. «Abbiamo scelto di dividere le azioni tra quelle urgenti e quelle che invece possono essere proiettate sul medio-lungo periodo. Noi ora abbiamo bisogno di uno shock positivo subito». Per questo la misura più importante che Fedriga chiederà al governo di introdurre in primis una possibilità-chiave: «Spalmare gli extra costi derivanti dall’aumento del prezzo dell’energia su più anni, come se si trattasse di un ammortamento», ha fatto sapere sempre l’assessore Bini. L’alternativa? Bilanci gambe all’aria. «Bisogna “congelare” in qualche modo questi costi e bisogna farlo subito, consentendo alle società di dilazionarli in quattro o più anni». 
«Un’altra mossa da compiere in un periodo breve - ha proseguito l’esponente della giunta Fedriga – è quella che riguarda l’aumento del credito d’imposta non solo per le industrie che chiamiamo energivore, ma anche per le altre». Perché appunto le bollette non le ricevono solo le acciaierie. Il gas costa caro per tutti. Poi l’attenzione all’istituto del microcredito, boccata d’ossigeno per andare avanti con un po’ di liquidità. Altrimenti tanti saluti, e neppure tra molto tempo. 


MEDIO TERMINE


Tra le altre azioni proposte dalle due Commissioni della Conferenza delle Regioni - in vista della sintesi finale - sono state indicate l’incentivazione di autoproduzione di energia rinnovabile, il disancoraggio del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas, la sterilizzazione di oneri, accise e Iva sugli aumenti indiscriminati di gas, energia elettrica e carburante e l’estensione della rateizzazione delle bollette.

Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 09:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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