Crisi Cimolai, verso una proroga per presentare il piano industriale e finanziario

Mercoledì 14 Dicembre 2022
Crisi Cimolai, richiesta proroga per presentare il piano industriale

PORDENONE - Sono state in parte confermate le misure di protezione a tutela della Cimolai spa e della Luigi Cimolai Holding spa, entrambe ammesse dal Tribunale di Trieste alla procedura unitaria destinata a sfociare in un concordato in continuità. Ieri il Tribunale non ha potuto esprimersi su ogni società di derivati a cui è stata inibita la possibilità di incamerato le somme collaterali in deposito, in quanto i giudici non avevano ricevuto gli avvisi dell'avvenuta notifica dei provvedimenti. Il giudice Francesco Saverio Moscato si è pertanto riservato per una società di derivati relativa alla Holding, mentre il collega Daniele Venier per un paio di società riferite alla Cimolai Spa.
La sospensione dell'efficacia dei contratti sui derivati scade il 20 dicembre, giorno in cui è attesa una proroga. Si sta infatti andando verso una richiesta di proroga di ulteriori sessanta giorni per la presentazione di un piano industriale e finanziario che traghetti il colosso dell'acciaio fuori dalla crisi causata da una serie di operazioni in derivati effettuate a copertura dei rischi su cambio euro/dollaro.
Il portafoglio ordini del gruppo è di oltre 830 milioni. Nel Piano di ristrutturazione che la società sta elaborando - come a suo tempo comunicato dal Cimolai - è previsto un importante rafforzamento patrimoniale al quale hanno già manifestato interesse diversi soggetti italiani ed esteri. L'istanza di accesso agli strumenti di regolazione della crisi previsti dal Codice della crisi d'impresa per il momento ha messo in sicurezza l'azienda, i suoi business e l'occupazione garantendo la continuità produttiva.
Al momento solo tre società di derivati - prima ancora che il Tribunale potesse intervenire - hanno incamerato decine di milioni di euro di collateral cash, cioè le somme collaterali in deposito. Ma ve ne sono altre 18, la maggior parte di diritto inglese, altre di diritto svizzero, che rischiano di incidere sul futuro della Cimolai e sulle quali si sta concentrando un pool di studi legali e di esperti di finanza (la Spa friulana si è rivolta anche alla Lazard) coordinati dall'avvocato Bruno Malattia e dal commercialista Ippolito Gallovich.
 

Ultimo aggiornamento: 16:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci