Un dedalo di conti e milioni di euro gestiti da broker improvvisati: vertice tra due Procure sul crac criptovalute

Mercoledì 24 Agosto 2022
Criptovalute, il primo crac italiano parte da Treviso

PORDENONE - Lunedì un incontro al terzo piano del tribunale tra Procura e Guardia di finanza per fare il punto sull'inchiesta degli investimenti - truffa in criptovalute. Un vertice tutto pordenonese, città da dove le indagini hanno preso il via, preludio a un altro tavolo attorno al quale siederanno le Procure di Pordenone e Treviso, insieme. Perchè la truffa è andata ben oltre i confini friulani e la Last Financial Tecnology, la società con sede a Londra che opera nelle criptovalute, ha la sua sede a Silea, nel trevigiano. Gli inquirenti dovranno dunque lavorare fianco a fianco, cercando di sbrogliare una intricata matassa fatta estratti conto, bonifici, fantomatici broker e investitori diventati vittime. E sono tanti visto che le prime stime parlano di oltre 100 milioni di euro raccolti fra seimila persone che hanno rivenuto rendimenti del 10% il mese.

LO STOP
Ma da luglio i dividendi si sono interrotti, vale a dire che di soldi non ne ha visti più nessuno. E nel frattempo la Procura di Pordenone, grazie a una dettagliata informativa della Guardia di finanza, ha indagato sei persone, tra cui un presunto procacciatore pordenonese, e fatto eseguire perquisizioni in tutta Italia.

Le ipotesi d'accusa contestate sono di truffa aggravata e di esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria. Intanto uno dei soci dell società con sede a Silea è volato a Dubai, l'altro ha scelto un luogo più vicino, Lugano.

IL CODACONS
Il Codacosn ha teso una mano agli investitori truffati, alcuni dei quali hanno partecipato all'incontro organizzato a Treviso dall'associazione di tutela dei consumatori. E il giorno dopo l'avvocato Bruno Barbieri, vicepresidente del Codacons nazionale, ha riposto alla convocazione della Guardia di finanza di Treviso, impegnata nelle indagini sulle criptovalutre. «L'incontro è stato cordiale. Da parte nostra, opereremo come collettore, in modo che non ci si debba rapportare con un'infinità di singoli soggetti aveva spiegato il vicepresidente del Codacons ; è fondamentale che le indagini siano già partite. Adesso siamo nella fase delle informative: bisogna ricostruire quanto successo raccogliendo tutti i documenti esistenti. E di seguito si potrà procedere con denunce accurate». Durante la riunione a Treviso erano stati distribuiti i moduli da portare in tribunale per nomina di persona offesa, atto fondamentale per richiedere i documenti necessari a presentare la denuncia vera e propria.

IN CITTÀ
Il Codacons ha organizzato per il 3 settembre un incontro con gli investitori truffati amche all'hotel Santin di Pordenone. E intanto all'associazione per la tutela dei consumatri continuano ad arrivare nuove segnalazioni, segnale tangibile che la truffa potrebbe assumere contonri ben più vasti di quanto ipotizzato finora. I riferimenti restano il numero verde 800.050800 o lo 051.312611.

    
 

Ultimo aggiornamento: 19:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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