Vaccini, parte la "caccia" a sessantenni e adolescenti

Lunedì 5 Luglio 2021 di Davide Lisetto
La Regione cerca ora di convincere a vaccinarsi le fasce con un basso tasso di adesione alla campagna

PORDENONE E UDINE - Un calo nelle consegne di dosi vaccinali nel mese di luglio che però non spaventa la Regione Fvg. Che, almeno per ora, non prevede nessun cambiamento nelle prenotazioni e negli spostamenti degli appuntamenti sia per le prime dosi che per i richiami. Per consentire questo, però, la Regione non potrà garantire la vaccinazione ai turisti che arriveranno nel territorio regionale per trascorrere le vacanze. Di fatto, una conferma di quanto la Regione e il suo presidente Massimiliano Federiga hanno sempre sostenuto su questo tema, fin dal mese di maggio quando - a livello nazionale - la questione delle immunizzazioni in vacanza fuori regione ha cominciato a tenere banco anche in alcuni tavoli istituzionali con la ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini.

In questo momento le priorità della campagna vaccinale regionale sono altre. In primo luogo il coinvolgimento degli indecisi - sono ancora troppi visto che toccano il 26 per cento - che “occupano” la fascia di eta dei sessantenni, cioé le persone non ancora vaccinate nemmeno con la prima dose, che hanno un’età compresa da i 60 e i 69 anni. Inoltre, l’altro nodo che bisognerà affrontare è quello dei giovanissimi e degli adolescenti, soprattutto in vista della riavvio dell’anno scolastico a settembre. Per cercare di convincere i restii in campo anche le farmacie: sembra vicino l’accordo con la Regione per i vaccini da fare anche nelle farmacie.


NO TURISTI
Sulla questione dei vaccino da garantire ai turisti che arrivano da altre regioni italiane il Fvg era stato prudente fin da subito. Difficoltà nel “passaggio” di dosi da una regione all’altra. Senza contare poi le difficoltà legate ai sistemi informatici di ciascuna amministrazione che dovrebbero registrare dati e documentazione del vaccino eseguito in un’altra regione con sistemi spesso diversi. Ora si è aggiunto il problema della diminuzione della fornitura delle fiale nelle prossime settimane di questo mese. Tanto da fare affermare al vicepresidente Riccardi che le dosi non sarebbero sufficienti. La Regione prosegue, invece, nella vaccinazione del personale addetto al settore del turismo.


LE PRIORITÀ
Per convincere a vaccinarsi chi è ancora restio la Regione punterà sulle chiamate dirette, in particolare nella fascia dei sessantenni: quella che mostra un alto tasso di non adesione che è quella anche più a rischio. Anche tra i cinquantenni e tra i quarantenni l’adesione non è ancora proprio ad alti livelli (68 per cento nel primo caso, 60 per cento nel secondo) ma, sempre per un fatto legato all’età, queste sarebbero fasce a minor rischio. L’altro nodo che dovrà essere affrontate nelle settimane estive che separano l’inizio del prossimo anno scolastico è quello della protezione vaccinale degli adolescenti e dei giovanissimi. A livello nazionale nella fascia 12-16 si sono prenotati solo il 2,5 per cento circa dei ragazzi. Un dato troppo basso, tanto d far esplodere il tema in alcune regioni, come l’Emilia Romagna, in cui si ipotizza la didattica in presenza per i soli vaccinati. Intanto i dati sulla variante indiana indicano che i giovani sono tra i soggetti più contagiati. Una conferma arriva dall’assessore Riccardi: «Quanto alla tipologia dell’attuale contagio - ha detto - esso riguarda in buona parte la fascia dei giovani e i migranti ed è di importazione. Si tratta di un fenomeno già visto lo scorso anno come conseguenza della mobilità delle persone: va monitorato e per questo la nostra capacità di sequenziamento continuerà ad essere implementata». Intanto ieri su 1.473 tamponi sono stati rilevati 9 nuovi contagi, di cui 4 riguardanti migranti-richiedenti asilo nell’area di Trieste.

Ultimo aggiornamento: 6 Luglio, 09:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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