Coronavirus in Fvg, nuovi dati: la zona rossa ha i giorni contati, ecco quando finirà

Martedì 6 Aprile 2021 di Marco Agrusti
Pordenone in zona rossa

Dopo la possibilità, la speranza concreta.

Il Friuli Venezia Giulia, stando ai dati dei primi quattro giorni dei sette che serviranno a completare il monitoraggio, guarda in faccia la zona arancione a partire da mercoledì 14 aprile o da martedì 13. C’è una sola incertezza, legata a un margine discrezionale su cui non si può nemmeno ragionare e che spetta solamente all’Istituto superiore di sanità, che può inserire una regione a rischio alto (quindi farla restare al massimo livello di restrizioni) anche con dati “buoni”. Per il resto, la strada è tracciata, perché il calo del contagio c’è e l’incidenza si sta notevolmente abbassando. 


I NUMERI


Il conteggio che porterà al monitoraggio più importante della storia recente della pandemia in Friuli Venezia Giulia è partito venerdì. Fa riferimento all’incidenza dei contagi sui 100mila abitanti sui sette giorni. In sequenza, giorno per giorno, la regione ha fatto registrare 513 casi venerdì, 452 sabato, 342 a Pasqua e 150 ieri, nel giorno di Pasquetta. La discesa della curva, condizionata ma solo in parte da un lieve calo dei tamponi, è evidente. Al momento, la proiezione dell’incidenza è al di sotto del numero determinante, che è quello di 250 contagi su 100mila abitanti per sette giorni. A meno che il conteggio non torni a salire in modo anomalo, la regione dovrebbe centrare l’obiettivo di arrivare al dato finale di giovedì con un valore inferiore al limite e quindi guadagnare il diritto a passare dalla zona rossa alla zona arancione. 


LE VARIABILI


Come detto, ci sono dei “ma”. La pressione sulle Terapie intensive, che ieri hanno raggiunto gli 86 ricoveri, è ancora molto alta. Il tracciamento non è in linea con lo standard richiesto e in alcune zone della regione il contagio è ancora alto. Ma si prevede che il valore di Rt, che misura la velocità dell’infezione, cali ancora. È già al di sotto della quota uno e dovrebbe scendere ulteriormente. Con l’Rt sotto l’uno, un nuovo calo dei contagi rispetto alla settimana precedente e soprattutto un’incidenza inferiore ai 250 casi su 100mila abitanti, dovrebbe essere praticamente scontato lo scivolamento dal rosso all’arancione. Solo una visione “rigorista” del monitoraggio, basata magari sulla pressione ancora esercitata dall’epidemia sugli ospedali, potrebbe mantenere la regione in lockdown. E se così fosse, si andrebbe certamente almeno sino al 20 aprile, la data che per ora coincide con la scadenza naturale dell’ordinanza firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza. 


I TIMORI


In Regione, però, più dell’eventuale passaggio in zona arancione, preoccupa un fatto. «La curva non scende alla velocità che vorremmo», confessa il vicepresidente Riccardo Riccardi. Il crollo non c’è ancora, anche se è passato più di un mese dall’uscita dalla zona gialla. E si insinua un dubbio: nemmeno la zona rossa, vista la stanchezza generale dei cittadini, è più utile come lo fu il lockdown totale dell’anno scorso. 


NUOVE REGOLE


In conclusione, se il Fvg dovesse tornare in arancione, riaprirebbero tutte le scuole, anche le superiori ma al 50 per cento della capienza. Gli spostamenti tornerebbero ad essere consentiti senza autocertificazione all’interno del proprio comune. Riaprirebbero tutti i negozi, ma non bar e ristoranti, che puntano a maggio per una ripartenza. A quel punto, si spera, definitiva. 

Ultimo aggiornamento: 7 Aprile, 10:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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