Coronavirus, ora la Regione Fvg ha paura: «Fvg verso la zona rossa», ecco da quando e cosa comporterebbe

Domenica 7 Marzo 2021 di Marco Agrusti
Il centro di Pordenone nel lockdown di marzo 2020
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PORDENONE E UDINE - Domani in Friuli Venezia Giulia chiuderanno di nuovo le scuole medie e superiori. Ma quello deciso dal presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, potrebbe diventare solo un provvedimento-ponte. La minaccia che si sta materializzando all’orizzonte, infatti, si chiama zona rossa.

E più passano le ore più la possibilità diventa concreta, perché i numeri della pandemia continuano a peggiorare e il meccanismo automatico che imporrebbe il massimo livello di restrizioni è pronto a scattare già da lunedì 15 marzo, a meno che una modifica delle norme nazionali non provochi addirittura un anticipo della decisione. 


LE CONSEGUENZE
A pagare il prezzo più alto di uno scivolamento in rosso dell’intero Friuli Venezia Giulia sarebbero - oltre ai negozi costretti alla chiusura - in primo luogo le scuole. Scatterebbe automaticamente lo stop anche per asili ed elementari, che non hanno mai interrotto le lezioni in presenza dallo scorso 14 settembre, giorno della ripartenza dell’anno scolastico. In regione non era mai scattata la zona rossa, se si escludono le misure nazionali come quelle di Natale, ed elementari e asili non avevano mai chiuso. La possibilità però è più che mai concreta. Ieri, ad esempio, la task force regionale ha elaborato dei grafici relativi ai focolai più preoccupanti. E quelli che sono scoppiati in ambito scolastico superano il 20 per cento del totale, piazzandosi ora al primo posto tra i “cluster” attivi, escludendo ovviamente le famiglie, prima emergenza da inizio pandemia. Sono crollati quelli negli ospedali e in notevole diminuzione le catene di contagio nelle case di riposo. È l’effetto vaccino. In forte ribasso anche i focolai sviluppatisi tra amici. La scuola, quindi, costituisce un allarme serio, che può contribuire al passaggio in rosso della regione. 
I NUMERI
L’eventuale serrata totale del Friuli Venezia Giulia scatterebbe da lunedì 15 marzo. Il valore dell’Rt dovrebbe superare quota 1,25 (il limite per entrare nel massimo livello di restrizioni) entro domenica prossima. A preoccupare è l’incidenza dei contagi sui 100mila abitanti. Il dato regionale, aggiornato grazie all’aggregato della settimana che si chiuderà oggi, supera il limite critico dei 250 casi. Nel dettaglio i peggiori sono i dati della provincia di Udine, dove l’incidenza sui 100mila abitanti è schizzata a 467 casi, tra le più alte d’Italia. A Gorizia è stata raggiunta quota 366 contagi, a Trieste 292 mentre a Pordenone i dati sono molto migliori, con 117 positivi su 100mila abitanti. Da lunedì a ieri sono stati registrati 3.471 contagi, contro i 2.849 della settimana precedente. L’aumento sfiora il 20 per cento, e con i numeri che saranno diffusi oggi la soglia sarà superata. 
COSA SI PUÒ FARE
Oggi intanto la provincia di Pordenone vivrà l’ultimo giorno di zona gialla (bar e ristoranti aperti fino alle 18), con controlli rafforzati nei luoghi più affollati del capoluogo e dei maggiori centri. Da domani scatterà la zona arancione per tutta la regione, con il Friuli Occidentale e la provincia di Trieste che raggiungeranno i territori di Udine e Gorizia, semi-chiusi già da ieri. Non si potrà uscire dal proprio comune, tranne che per motivi di lavoro, necessità e salute. Resta la deroga per i centri con meno di 5mila abitanti e distanti meno di 30 chilometri l’uno dall’altro. In zona rossa, invece, oltre a tutte le scuole chiuderebbero anche i negozi (aperti alimentari, tabaccherie, edicole e farmacie) e scatterebbe il divieto di uscire di casa (comprese le visite ad amici e parenti), tranne che per motivi di lavoro, necessità e salute. Come a marzo 2020. Un anno dopo. 

Ultimo aggiornamento: 15:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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