Zona bianca in Fvg, ok alle piscine al chiuso: ecco cosa deve succedere per togliere i divieti

Mercoledì 19 Maggio 2021 di Marco Agrusti
L'aperitivo in un bar di Pordenone in zona gialla

PORDENONE - Non solo il coprifuoco, ma anche i matrimoni.

E poi un settore che attende di poter tornare a lavorare da sette mesi: quello delle piscine, anche al chiuso. Ecco quanto vale il possibile (e plausibile) passaggio del Friuli Venezia Giulia in zona bianca dal primo giugno. Ma il traguardo, anche se molto probabile, non è del tutto scontato. Da qui a giovedì 27 maggio, infatti, saranno come si dice in gergo calcistico “tutte finali”. Ogni giorno sarà decisivo e tornerà la spasmodica attesa dei contagi giornalieri per capire se da giugno sarà “liberi tutti” o meno. Ecco cosa dovrà accadere nei prossimi giorni per spalancare di fronte alla regione le porte della zona bianca. 


TABELLA DI MARCIA
Il passaggio nella fascia con le restrizioni minori di tutto il sistema a colori avviene solo sulla base di un dato: è quello dell’incidenza dei contagi sui 100mila abitanti, che dev’essere calcolato nei sette giorni che precedono la decisione. Niente altro. Non c’entrano in questo caso i ricoveri, non fa fede l’Rt. Chi per tre settimane mostra di avere meno di 50 casi ogni 100mila abitanti, passa in bianco. Il Friuli Venezia Giulia è messo benissimo, perché già la scorsa settimana aveva centrato questa soglia. E il dato più aggiornato, cioè quello che comprende anche i contagi di ieri e che va a ritroso nei sei giorni precedenti, è ancora migliore: in regione l’incidenza attualmente è a quota 30,6 contagi su 100mila abitanti. Ma non è sufficiente cristallizzare questo numero per garantirsi la zona bianca dal primo giugno. Come detto, ogni giorno sarà decisivo. La cabina di regia nazionale, infatti, deciderà l’eventuale cambio di colore solo venerdì 28 maggio, basandosi sull’incidenza più aggiornata a disposizione, cioè quella rilevata giovedì 27. 
In sintesi, nei prossimi nove giorni la media dei contagi in Friuli Venezia Giulia dovrà rimanere simile a quella attuale e ci si potrà permettere solamente un piccolo rialzo dei contagi. Un margine c’è, perché l’incidenza attuale non è a ridosso dei 50 casi, ma è precipitata a quota trenta. 


IL DETTAGLIO
E c’è un caso particolare che riguarda la provincia di Udine, che dopo essere stata la peggiore quanto a contagi durante la terza ondata, ora si mantiene al primo posto in Italia per la scarsa incidenza dei positivi sul territorio. Nel dettaglio, negli ultimi sette giorni sono stati appena 20 su 100mila abitanti. Nessuno ha fatto meglio in tutta Italia. La provincia di Pordenone è a quota 34 come quella di Gorizia, mentre a Trieste l’incidenza è di 58 casi, la più alta in regione. 


LE RIAPERTURE
«In zona bianca sarà possibile anche la ripartenza delle piscine al chiuso». Lo ha rivelato ieri mattina il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. La Regione in questo campo sta limando gli ultimi dettagli con il governo ed è in attesa del testo definitivo del nuovo decreto, ma ieri Fedriga si è sbilanciato. Ora mancano solo i dettagli organizzativi della riapertura di un settore in sofferenza da troppo tempo. In zona bianca ripartirebbero anche i ricevimenti legati ai matrimoni, ma solo per i vaccinati, i guariti oppure gli invitati in possesso di un tampone negativo non più vecchio di 72 ore. Il tutto in anticipo rispetto alla scadenza del 15 giugno, fissata a livello nazionale. E ovviamente, sempre in zona bianca, addio al coprifuoco. Ma questo già si sapeva. 

Ultimo aggiornamento: 07:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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