Covid, a poche ore dal ritorno a scuola pochi studenti vaccinati: il Fvg fa (quasi) peggio di tutti

Mercoledì 15 Settembre 2021 di Marco Agrusti
La vaccinazione di un giovane

A poche ore dal grande appuntamento di domani, quando in tutto il Friuli Venezia Giulia ripartiranno le scuole al 100 per cento della capienza, non è una gran notizia.

Anzi, è pessima, soprattutto se l’analisi viene ristretta al mondo dell’istruzione. La regione, infatti, presenta uno dei più bassi tassi di vaccinazione tra i ragazzi con età che va dai 12 ai 19 anni, cioè proprio quelli che da domani torneranno in classe. E la distanza con le regioni migliori, come la Lombardia, è enorme. Stridente. 


IL QUADRO


Solo La Liguria e la Provincia autonoma di Bolzano (dove ieri le prime classi sono finite in quarantena dopo alcuni casi di contagio) hanno dati peggiori di quelli del Friuli Venezia Giulia. Paragonabili, invece, i numeri presentati da Sicilia, Valle d’Aosta e Calabria. Tornando in regione e venendo finalmente alle percentuali, si scopre che a poche ore dal grande rientro in classe il 41 per cento dei ragazzi che hanno tra i 12 e i 19 anni non ha ricevuto ancora nemmeno la prima dose del vaccino. C’è una fetta di persone composta da chi si è prenotato e attende il suo turno, ma il grosso è composto da ragazzi che ancora non si sono nemmeno avvicinati al vaccino. Solo il 43 per cento della platea ha completato il ciclo di immunizzazione mentre circa il 15 per cento è in attesa della seconda dose. Sono dati troppo bassi per rimanere al sicuro nelle scuole, dove a breve partirà anche il programma regionale di screening attraverso i test salivari. Tornando ai confronti e alle classifiche, la Lombardia ha la performance migliore d’Italia, con solamente il 26 per cento dei ragazzi ancora non vaccinati con nemmeno una dose. Dall’altra parte della classifica la Provincia autonoma di Bolzano, dove i non protetti nella fascia 12-16 anni sono oltre il 54 per cento. La media italiana è al 34 per cento, molto inferiore al “punteggio” ottenuto dal Friuli Venezia Giulia. 


LE CONSEGUENZE


Di tempo, per rimediare prima che suoni la campanella, ormai non ce n’è. Un lavoro di convincimento - magari proprio a scuola - si potrà fare solamente a lezioni iniziate. I rischi, dunque, dovranno essere presi di petto. Quella che da domani affronterà il rientro in massa nelle aule degli istituti, a conti fatti sarà una popolazione in cui la maggioranza non sarà ancora protetta contro il Covid. È noto che la malattia nei giovani sia molto meno aggressiva, ma allo stesso tempo la facilità di contagio tra non vaccinati potrebbe portare in breve tempo (a causa anche della variante Delta) al ritorno delle quarantene negli istituti scolastici, con pesanti ripercussioni per i ragazzi. Inoltre, l’isolamento per un vaccinato sarebbe breve (sette giorni) mentre per un ragazzo non immunizzato le regole rimarrebbero quelle precedenti. C’è poi una sostanziale disparità: la componente minoritaria del mondo scolastico (insegnanti e altri dipendenti) dovrà entrare in ogni singolo istituto della regione esibendo il Green pass, mentre gli studenti (nemmeno quelli che il vaccino lo potrebbero ricevere) rientreranno in massa senza la certificazione. 


GLI ESCLUSI


Sono una cinquantina, infine, i dipendenti del mondo della scuola del Friuli Venezia Giulia che in questi giorni di controlli non hanno potuto entrare nei rispettivi istituti perché non in possesso del Green pass. La stima è stata elaborata dall’ufficio scolastico regionale del Fvg ed è ancora provvisoria. 

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