Il mondo della scienza del Friuli Venezia Giulia si schiera con la proposta avanzata a livello nazionale dal presidente regionale Massimiliano Fedriga e “abbandona” l’Rt come “luce” che guida(va) le scelte basandosi solamente sui contagi.
L’OPINIONE
A parlare, ad esempio, è il professor Fabio Barbone. Epidemiologo di fama nazionale, è al vertice della task force regionale contro il Covid. Non è certo un “aperturista” e in passato si è distinto per aver preso posizioni anche contrastanti rispetto alla stessa amministrazione regionale. Ma in questo caso, ragionando da scienziato, sposa la linea di Fedriga. «Va molto meglio l’Rt ospedaliero - spiega - ed è anche più vicino al presente. Ad esempio, prendendo l’Rt ospedaliero, l’ultimo report è aggiornato al 27 aprile, mentre l’Rt “normale” è aggiornato solamente al 21 dello stesso mese». E questo oltre al fatto che l’Rt ospedaliero permette di misurare la pressione sul sistema sanitario, unica vera emergenza figlia della pandemia. Dello stesso parere anche Massimo Crapis, infettivologo e primario delle Malattie infettive dell’ospedale di Pordenone. Lui invece afferma di far parte del gruppo dei “realtisti”, cioè fedeli alla realtà, non pessimisti né ottimisti, in mezzo tra “aperturisti” e “chiusuristi”. «Siamo consapevoli - spiega - che ci potrà essere un nuovo incremento dei casi. Ma grazie alle vaccinazioni non metterà in difficoltà gli ospedali come avvenuto in precedenza. Un conto è il contagio di un giovane, che sviluppa poche conseguenze; un conto quello di un anziano con patologie. Per questo l’Rt attuale non è il miglior indicatore che abbiamo e sarebbe meglio considerare in cima alla lista gli ospedali».
IL PARADOSSO
Il Friuli Venezia Giulia presenta un Rt in leggera risalita. Non significa che l’epidemia si stia riprendendo. Anzi, nell’ultima settimana si è assistito a un ulteriore calo del contagio. Per calcolare l’effetto dei casi sull’Rt bisogna poi tornare all’estate scorsa, quando in agosto l’indice era schizzato verso l’alto. Perché era successo? In Fvg si era registrato un aumento minimo dei positivi: da quattro a diciotto. Abbastanza per condizionare l’indice.
LE POSIZIONI
Oggi è in programma la Conferenza delle Regioni. Sul tavolo ci sarà proprio la revisione dei parametri utilizzati per l’assegnazione dei colori. La Conferenza delle Regioni su questo tema è già d’accordo - ha spiegato Fedriga preparando i lavori di oggi - e c’è ottimismo sul fatto che anche il governo possa accogliere la nostra richiesta. «C’è bisogno di riaggiornare la macchina del monitoraggio - spiega Fedriga - e di renderla più attuale e consona alla situazione». L’accordo, in seno alla Conferenza delle Regioni, in questo caso è totale. Non ci sono differenze basate sulla politica: anche i territori governati dal centrosinistra chiedono la stessa cosa. Il Pd friulano, però, si stacca dalla linea dei “suoi” stessi governatori, criticando Fedriga anche sulla richiesta - appoggiata da tutte le Regioni e avallata dagli esperti - di rivedere i parametri.