Nel giorno in cui le mascherine finiscono in tasca e i sorrisi tornano a colorare bar, negozi e ristoranti, il Friuli Venezia Giulia supera quota 5mila morti di Covid dall’inizio della pandemia.
IL VIAGGIO
Addio alle mascherine, giorno uno. L’obbligo nella maggior parte dei luoghi al chiuso era il più longevo. Sopravviveva letteralmente da due anni. In centro a Pordenone, nei negozi e nei bar di un lunedì mattina di sole, la differenza si è vista eccome. Presidi di sicurezza praticamente spariti, sorrisi al bancone e volti che sembravano mai visti prima. «Ma alcuni clienti - spiegano da Grosmi in corso Vittorio Emanuele II - sono ancora prudenti. Entrano titubanti, tengono la mascherina, hanno un po’ di paura. Noi invece ci sentiamo profondamente libere. Dopo due anni abbiamo potuto far vedere le nostre facce. I nuovi clienti nemmeno ci riconoscevano». Da Sephora, profumeria, qualcuno che entra nel negozio con la mascherina si intravede, ma la maggior parte delle persone lo fa senza.
IL CERTIFICATO
Il giorno uno si riferisce anche alla nuova era del Green pass, ormai praticamente scomparso dalla vita degli italiani dopo l’ultimo allentamento. Non serve più, ad esempio, per sedersi al bar o al ristorante, anche stando all’interno. «Siamo finalmente liberi da questa incombenza - ha raccontato Roberto Grandi, titolare del bar Antille, sempre in corso -. Anche se da un po’ il controllo si era molto allentato. Sentivamo molto la pressione, eravamo dei controllori. Ora il nostro lavoro finalmente si alleggerisce. È bellissimo vedere i sorrisi della gente». «C’è anche più movimento - è contenta e spiega Sabrina Gardonio della Pecora Nera di piazza XX Settembre - e adesso speriamo che non si ritorni indietro il prossimo autunno. Detto questo, io credo di rimettere la mascherina durante i fine settimana e gli eventi, quando ci sarà più affollamento».