Primo maggio con pioggia e addirittura neve, bar e ristoranti costretti a richiudere: ecco quali

Venerdì 30 Aprile 2021 di Davide Lisetto
Un ristorante chiuso

PORDENONE - Fino alla settimana scorsa baristi, ristoratori e operatori del settore del commercio e del turismo erano obbligati a monitorare l’indice Rt e il colore del “semaforo sanitario” per organizzare le loro attività in base all’andamento dei dati della pandemia.

Dall’inizio di questa settimana l’attenzione è invece tutta rivolta alle previsioni meteo. Il fatto che l’ultimo decreto del governo obbliga al servizio esclusivamente esterno fa dipendere il lavoro solo dalle bizze del meteo. E quella che si sta concludendo non è certo una settimana clemente: eccetto la giornata di mercoledì è un autentico disastro. E da oggi sarà peggio.


FREDDO E NEVE
A cominciare da oggi ci sarà un nuovo peggioramento sull’intera regione Abbassamento delle temperature con temporali. Domani previsto il “bis” con nuovi temporali e precipitazioni. Domenica - ciliegina sulla torta - è prevista addirittura neve in montagna. Le nevicate oltre i 1.500 metri porteranno un ulteriore abbassamento delle temperature anche nelle vallate e in pianura. Con questa ulteriore coda dell’inverno a inizio maggio sono in molti gli operatori - soprattutto nelle zone della pedemontana e della montagna - a lasciare chiusi i dehor e le terrazze. Con meno di dieci gradi non saranno certo in molti a prenotare un posto esterno per un pranzo o una cena. Fioccano le disdette. «Siamo con un occhio ai decreti e l’altro alle previsioni meteo. Ma - racconta sconsolato Marco Talamini, che e contitolare con il socio Massimo Botter del notissimo ristorante La Torre di Spilimbergo - finché la situazione del tempo e questa qui da noi è impossibile riuscire a programmare. Le persone che hanno ricominciato a chiamare chiedono di mangiare all’interno. Ma questo non è consentito. Ed è una limitazione che davvero mette in serie difficoltà molti locali. In primo luogo - aggiugne il ristoratore spilimberghese - quelli che non hanno la possibilità di avere spazi esterni o che per farlo devono affrontare anche ingenti investimenti che magari sono utili solo per poco tempo. Ma anche chi magari ha la terrazza o il dehor con la pioggia e il freddo è come se non lo avesse». Talamini insiste sulla discriminazione che si è creata anche rispetto alle precedenti regole. «La cosa che appare meno comprensibile - evidenzia lo chef - è perchè si sia fatto un passo indietro anche rispetto alla “vecchia” zona gialla che consentiva, nel rispetto delle regole del distanziamento e delle presenze limitate e controllate, di mangiare almeno a pranzo all’interno». Le situazioni di difficoltà sono ancora molte. E un primo provvisoria bilancio della prima settimana in zona gialla “rafforzata” non è entusiasmante. «Più di qualche locale - conferma Pier Dal Mas, della Primula di San Quirino nonché responsabile provinciale della categoria dei ristoratori di Ascom Confcommercio - viste le previsioni meteo ha deciso di attendere la prossima settimana. Il clima sta di fatto dividendo l’Italia in due: le regioni delle nord devono fare i conti, oltre che con le misure anti-Covid, anche con il tempo che ce la mette tutta per remare contro. Ma, si sa, al tempo non si comanda. Resta il fatto - aggiunge il rappresentate di categoria - che sono necessarie alcune modifiche delle regole sia rispetto all’utilizzo degli spazi interni sia rispetto al coprifuoco. Altrimenti ricominciare rischia di essere davvero dura».


NEGOZI APERTI
Le previsioni meteo per domani rischiano di limitare e rendere vana l’iniziativa di Confcommercio regionale che ha deciso di tenere aperti anche i piccoli negozi dei centri storici e la rete del commercio di vicinato in occasione del Primo maggio. «Una giornata per il lavoro da vivere insieme, imprenditori e lavoratori, per la ripartenza di un settore chiuso per mesi», sottolineano i commercianti. Ma il clima non induce certo a passeggiate per lo shopping.

Ultimo aggiornamento: 08:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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