I nuovi contagi settimanali aumentano ancora, trainando i ricoveri al di sopra delle soglie d’allarme e di conseguenza il Friuli Venezia Giulia verso una zona gialla ormai praticamente certa.
L’ANDAMENTO
Che il Friuli Venezia Giulia si stia avvicinando al picco della quarta ondata lo dicono per ora i numeri settimanali. Nei sette giorni che si sono conclusi ieri, infatti, in regione sono stati registrati 3.829 contagi. La settimana precedente erano stati trovati 3.260 positivi, quindi la crescita c’è ancora. Ma è meno marcata rispetto all’ultima rilevazione, dal momento che tra il 7 e il 14 novembre si era notata una differenza di ben 1.400 contagi, mentre negli ultimi giorni i casi in più sono stati meno di 600. Un andamento, questo, che si riflette anche in un indice Rt in calo, passato da 1.7 a 1.45. Vuol dire solo una cosa: la curva rallenta, non punta più esponenzialmente verso l’alto.
La regione può respirare? Lo si saprà con esattezza nei prossimi giorni, che saranno cruciali anche per provare a predire quello che potrà succedere a dicembre, cioè sotto Natale. È importante infatti valutare il fatto che la curva dei ricoveri è sempre “in ritardo” di circa dieci giorni rispetto a quella dei contagi. Tradotto, i malati negli ospedali ci si aspetta che possano crescere ancora fino alla prima settimana di dicembre. E il timore principale è che possa avvenire lo scivolamento non solo verso il giallo (praticamente certo dal 29 novembre) ma verso l’arancione, anche se il doppio binario di restrizioni tra vaccinati e non salverebbe di fatto le attività economiche.
IL PRESSING
Ieri il presidente del Fvg Massimiliano Fedriga è intervenuto alla trasmissione “Mezzora in più” su Raitre: «Servono misure il prima possibile - ha detto - per consentire ai vaccinati più libertà anche in caso di restrizioni e per mantenere aperte le attività economiche. Questo potrebbe convincere anche gli ultimi indecisi e dare certezze alle imprese». Oggi o domani il vertice decisivo tra le Regioni e il governo. Poi il passaggio in Consiglio dei ministri.