Da oggi il green pass, ma a tanti friulani manca la seconda dose: vacanze a rischio, ecco le regole

Giovedì 1 Luglio 2021 di Marco Agrusti
Passeggeri in aeroporto con la mascherina anti-Covid

Da oggi (giovedì 1 luglio), anche per i cittadini del Friuli Venezia Giulia, inizia l’era del green pass, il passaporto verde che permette (di nuovo) di viaggiare liberamente sia in Italia (in caso di zone rosse o arancioni) ma soprattutto nell’ambito dell’Unione europea.

Uno strumento atteso, sospirato, conquistato grazie all’adesione alla campagna vaccinale, ma che ora rischia di tagliare fuori una buona fetta di friulani proprio alla vigilia delle vacanze estive. Il nodo, infatti, è tutto sulla possibilità che - sia in ambito italiano che europeo - una sola dose di vaccino non basti. È l’indicazione che le autorità sanitarie chiedono venga messa in campo e che Stati come la Germania applicano già sul proprio territorio per chi arriva via aereo. In questo modo, però, tanti friulani rischiano di dover posticipare o riprogrammare le vacanze.

L’OSTACOLO

Tecnicamente, da oggi il green pass scatta (in Italia) dopo 14 giorni dalla prima iniezione. Ma la possibilità che si vada verso una validità solo dopo la seconda dose è più che mai concreta. Va ricordato, poi, che il green pass non serve solo per viaggiare, ma anche per partecipare a matrimoni o altre cerimonie. Non è un dettaglio da poco. E non è un dettaglio da poco il fatto che ad oggi, in Friuli Venezia Giulia, i vaccinati con doppia dose siano il 30 per cento della popolazione, poco di più. La percentuale delle prime dosi, invece, sale al 55 per cento. C’è quindi una forbice che rischia di “giocarsi” le vacanze, almeno se ha in programma di trascorrerle all’estero in un Paese dell’Unione europea. Il 25 per cento sta attendendo il richiamo, e i prossimi saranno giorni decisivi. 

I DATI

Nel dettaglio, in Friuli Venezia Giulia sono state superate le 700mila adesioni alla campagna vaccinale. Se si considera la popolazione generale (quindi anche i neonati che per ora non possono vaccinarsi), ha detto sì al vaccino il 67 per cento della platea totale. «Un dato che si può certamente migliorare e che intendiamo migliorare», ha spiegato il vicepresidente e assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi. Se poi ci si concentra solamente sui cittadini con più di 40 anni, la percentuale dell’adesione sale al 72 per cento. Numeri già migliori sulla strada per l’immunità. Non di gregge, vista la minaccia della variante Delta, ma almeno dei più fragili. Delle 700mila adesioni, il 95% delle persone ha ricevuto la prima dose del vaccino, mentre “solo” il 55% può già contare anche sul richiamo, dato fondamentale per garantirsi un vero green pass europeo esente da limiti in tutti i Paesi dell’Ue. «Abbiamo ormai dei dati conclamati - ha aggiunto sempre Riccardi - che ci confermano come la seconda dose del vaccino sia fondamentale contro le nuove varianti. Per questo è cruciale completare il ciclo vaccinale nei tempi prestabiliti». 
Solo questa settimana, ad esempio, in Friuli Venezia Giulia sono in programma 100mila somministrazioni a fronte delle 94mila richieste dalla gestione commissariale retta dal generale Figliuolo. Nel dettaglio, si tratterà di 16mila prime dosi e di ben 84mila richiami. Ottantaquattromila persone che potranno confermare le proprie vacanze all’estero. 

Ultimo aggiornamento: 18:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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