Tutto il Fvg aspetta l'ondata, confermato il rischio zona rossa. Fedriga: «Non molliamo nell'ultimo miglio»

Martedì 9 Marzo 2021 di Marco Agrusti
Una Terapia intensiva Covid
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PORDENONE E UDINE - «Aspettiamo che l’ondata arrivi anche da noi». È la frase che più si sente pronunciare tra gli esperti del sistema sanitario pordenonese. E la provincia prova a blindarsi per rendere meno impattante l’arrivo dell’impennata proveniente dalle province di Udine, Venezia e Treviso, confinanti con il Friuli Occidentale e alle prese con numeri in costante e rapida crescita. Un solo fatto sembra ormai certo: il virus non troverà nemmeno stavolta barriere fisiche, e i dati si alzeranno anche in provincia di Pordenone. Anzi, lo stanno già facendo, anche se in misura molto minore rispetto a quanto avviene in altre aree della regione. 
L’ANDAMENTO
Nel Friuli Occidentale, nell’ultima settimana, i contagi sono cresciuti del 15 per cento rispetto ai sette giorni precedenti. Da 334 casi si è passati a 391 nuovi positivi. Niente di paragonabile all’incremento a cui si assiste in provincia di Udine e nemmeno alla media regionale, che posiziona il Fvg al secondo posto in Italia per aumento di contagi, con il 38% in sette giorni. Ma comunque un campanello d’allarme. 
CONTROMISURE
Gli ospedali e le strutture Covid del Friuli Occidentale non sono per ora in affanno. Anzi, sono ancora in grado di dare una mano alla sanità udinese, alle prese con un’ondata più pesante. Ma dalla direzione generale dell’ospedale di Pordenone è partita una linea guida fondamentale: tutti i presìdi Covid attualmente in funzione non devono essere smantellati. E così che ci si prepara all’ondata in arrivo. Il dg Polimeni ha chiesto e ottenuto di mantenere in attività entrambe le Rsa Covid: quella di Sacile e quella di Maniago, che assieme contano circa 40 posti da destinare alle cure intermedie post-ospedaliere. È pronta anche la riconversione in reparti Covid delle aree dell’ospedale cittadino che erano tornate alla normalità. Si mantiene in funzione anche il polo di Spilimbergo. Decisioni analoghe anche nelle case di riposo, che rimangono blindate nonostante l’alta quota di vaccinati nelle singole strutture: si attende infatti che tutti - anche chi ha già avuto il Covid - ricevano la prima dose dell’antidoto Pfizer. Stesso discorso nelle Rsa, con le visite che sono state totalmente bloccate per evitare di generare focolai. 
IL MESSAGGIO
Ieri, a Radio Punto Zero, è tornato a parlare dell’emergenza il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga.

Lo ha fatto confermando il serio rischio che dalla prossima settimana l’intero Friuli Venezia Giulia possa diventare zona rossa. «In quel caso - ha detto - ci troveremo costretti a bloccare non solo le lezioni alle medie e alle superiori, come abbiamo già fatto, ma tutte le scuole del territorio. Si nota ancora oggi un forte aumento dei contagi tra la fascia della popolazione di 11-24 anni, che rispetto alle altre ondate era stata meno coinvolta dai contagi. Abbiamo il segnale che anche la popolazione più giovane viene colpita». Poi un altro messaggio inviato ai cittadini: «Dobbiamo percorrere questo ultimo miglio assieme. Non ci piace chiudere, ma questa è la battaglia conclusiva. Capisco stanchezza e sfiducia, ma perdere la guerra adesso sarebbe folle. Ci avviciniamo davvero alla vittoria finale dopo tanto tempo: non schiantiamoci. Abbiamo davanti 30-40 giorni di restrizioni, poi le cose andranno decisamente meglio, anche grazie a una poderosa accelerazione sul fronte delle vaccinazioni». 

Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 10:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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