Vaccini, obblighi, divieti e multe.
IL PROBLEMA
«La normativa - spiega Lucio Bomben, direttore del dipartimento - è stata pensata in un momento di totale emergenza e presenta dei tratti di una rigidità estrema. Entro il 31 gennaio, infatti, i cittadini con più di 50 anni dovevano avere ricevuto la dose booster del vaccino contro il Covid. Ma non è sempre stato possibile seguire quella tabella di marcia». Proprio in quei giorni, infatti, anche il Friuli Venezia Giulia affrontava l’ennesima ondata di contagi. Meno grave delle precedenti dal punto di vista clinico, ma con i numeri di base più alti di sempre. Tanti appuntamenti per la vaccinazione saltarono proprio a causa del contagio del “candidato” all’iniezione. Ma questo dettaglio la norma nazionale non lo considera. Resta fissa la data del 31 gennaio come unico criterio chiamato a distinguere un cinquantenne in regola da uno passibile di multa. «I cittadini che sono stati costretti ad aspettare il proprio turno ben oltre il 31 gennaio - ricorda Bomben - sono tantissimi. Ma per lo Stato sono tecnicamente non vaccinati entro la scadenza fissata. E quindi ricevono la lettera dell’Agenzia delle entrate con la multa di 100 euro».
LE PROTESTE
«Pochi giorni fa - è uno degli aneddoti raccontati dal direttore del dipartimento di prevenzione di Pordenone - si è presentata al nostro sportello una coppia di Sorrento. Si sono trasferiti da poco nella nostra provincia. Avevano ricevuto la lettera dell’Agenzia delle entrate perché non risultavano vaccinati con la terza dose. I loro documenti riportavano la data del 7 febbraio». Avevano ricevuto l’iniezione solo una settimana dopo la scadenza, ma solo perché l’appuntamento era possibile unicamente in quel momento. «E abbiamo immediatamente firmato le carte necessarie all’annullamento della sanzione», ha spiegato Bomben. E nemmeno i numeri mentono: più della metà delle multe comminate agli over 50 per la mancata vaccinazione, infatti, in seno all’AsFo viene semplicemente annullata. «Tutti questi casi, riferiti a persone che in realtà si sono correttamente vaccinate ma che lo hanno semplicemente fatto in ritardo (per una questione di necessità, non per una mancata volontà di prendersi per tempo, ndr), non pagheranno nemmeno un euro. Questa è la nostra linea. Abbuoniamo il procedimento anche a chi ha ricevuto il booster vaccinale a marzo o ad aprile», ha concluso Bomben.
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