Ci risiamo.
I DETTAGLI
All’inizio dell’estate, infatti, unarivoluzione fortemente caldeggiata dal Friuli Venezia Giulia e promossa dall’assessore Riccardo Riccardi era riuscita a diventare vera: basta con il conteggio dei ricoveri compilato come se tutti i malati fossero uguali, come se non ci fosse una distinzione netta tra un vero malato di Covid (polmonite, febbre, necessità di ventilazione) e un paziente ricoverato in ospedale per altri motivi e sfortunatamente anche risultato positivo al tampone di rito. Da quel momento in poi gli ospedali avrebbero potuto distinguere tra le due tipologie di infettati (un processo fin troppo lento, dopo oltre due anni di pandemia), permettendo ai pazienti solo positivi ma senza i sintomi del Covid di “convivere” all’interno di altri reparti: chirurgia per chi attendeva un’operazione, ortopedia per un braccio rotto e via dicendo. E in effetti le strutture sanitarie si sono adeguate, realizzando le cosiddette “bolle”, che consistono anche in Friuli in delle stanze isolate dalle altre del reparto e in grado di accogliere i pazienti positivi senza scaricarli verso le Medicine Covid. Il problema, però, è che una volta che i dati confluiscono tutti nel grande calcolatore della Regione, questa distinzione non si vede più. E si torna per così dire all’antico, al metodo nato con i primi contagi del febbraio 2020.
IL PROBLEMA
Gli ospedali mandano un “dispaccio” alla Direzione salute del Friuli Venezia Giulia. È dettagliato, e comprende la distinzione tra i vari malati positivi al tampone presenti nelle varie strutture della regione. Nel bollettino quotidiano, però, questa differenza scompare e tutti i pazienti con un test positivo vengono accorpati in un unico numero. Che oggi porta il contatore dei ricoveri a quota 175 persone nelle Aree mediche. Solo una piccola percentuale di questi, però, ha davvero i sintomi della malattia portata dal Sars-Cov2. Insomma, ci risiamo. Sembra una questione di lana caprina, ma in gioco c’è uno dei fattori chiave nel “gioco” della comunicazione della pandemia: la trasparenza nella formulazione dei dati, perché non è vero - attualmente - che in Friuli ci sono 175 malati ricoverati a causa del Covid. Sono in ospedale, ma non per la pandemia.