Torna la paura nelle case di riposo: «Contagi in crescita, si acceleri con la terza dose»

Venerdì 10 Settembre 2021
Casa di riposo (foto di repertorio)

PORDENONE - L'aumento dei contagi all'interno di case di riposo ed Rsa fa nuovamente alzare il livello di allerta nei centri per anziani.

Negli ultimi dieci giorni più di un focolaio è esploso: a essere contagiati sia anziani ospiti che operatori sanitari (nella maggior parte dei casi già vaccinati). A Trieste si sono registrati 27 contagi tra anziani ospiti di istituti in soli due giorni. Sale dunque la preoccupazione tra i vertici delle case di riposo e delle Rsa e si pensa già alle prime contromisure con una riorganizzazione che riveda i livelli di attenzione: non è escluso che già a giorni possano arrivare indicazioni dalle Aziende sanitarie dei territori. E tra i direttori delle strutture avanza l'auspicio, che si fa anche richiesta, di un'accelerazione sulla terza dose. Ed è proprio di ieri il via libera dell'Aifa. «Se è stato dato l'ok alla terza dose - ha detto in serata il governatore Massimiliano Fedriga - perché è utile, soprattutto nei soggetti più fragili, penso che dobbiamo correre e iniziare subito, perché noi non dobbiamo perdere tempo». Intanto sempre ieri il governo ha approvato il provvedimento per l'obbligo vaccinale per tutti i lavoratori non sanitari delle case di riposo.


CASI NON GRAVI

Se il rialzo della curva delle infezioni da Covid 19 riporta la paura dentro le case di riposo c'è da sottolineare che la stragrande maggioranza dei casi dei nuovi contagi riguarda anziani che rimangono asintomatici o se sintomatici comunque non necessitano di ospedalizzazione. È la conferma che il ciclo vaccinale completo evita le forme più gravi della malattia. Fino a questo momento l'incremento dei casi si sta registrando in particolare nell'area triestina. Nel pordenonese fino a oggi non si sarebbero registrati nuovi contagi tra anziani ospiti di case di riposo. Il livello di attenzione è sempre stato molto alto anche dopo la fase vaccinale con il rigoroso rispetto dei protocolli riguardanti sia i nuovi ingressi che le visite dei parenti e le attività svolte all'interno dei centri dove ormai da mesi è tornata una quasi normalità. C'è da registrare però anche a Pordenone qualche caso di contagio tra gli operatori delle case di riposo. Alla Asp Casa Serena-Umberto I negli ultimi venti giorni si sono registrati due casi di contagio tra operatori sanitari entrambi vaccinati. Sono immediatamente scattate le contromisure con i tamponi all'interno e la quarantena per gli operatori. La situazione è stata subito arginata.
Ma a preoccupare di più è l'aumento dei casi che si sta registrando in regione, in particolare nell'area triestina. In tutti i centri cresce l'allerta perché nessuno vuole nemmeno immaginare una quarta ondata nei centri anziani. Ed è anche per questo che si fa più forte l'auspicio di accelerare la terza dose rispetto a una categoria - gli anziani ospiti di centri ed Rsa - che sono stati vaccinati tra i primi, cioé nel gennaio di quest'anno.

FEDERSANITÀ ANCI

«Se in questi otto mesi - ha sottolineato ieri Pino Napoli, presidente di Federsanità-Anci, l'ente che associa le case di riposo pubbliche - siamo riusciti ad arginare il contagio e ad evitare molte morti è proprio grazie al vaccino. Perciò, se ci sono le condizioni sanitarie, è necessario pensare subito alla terza dose del vaccino almeno per gli ospiti più fragili e a rischio». Il calendario nazionale prevede l'avvio entro settembre per gli immunodepressi, ma fissa il mese di dicembre per tutti gli ospiti delle case di riposo ed Rsa. Un termine che, vista la situazione che registra un nuovo diffondersi del virus negli istituti per anziani, potrebbe essere spostato troppo in avanti. Ma la situazione è in divenire giorno per giorno per cui non sono escluse modifiche nei calendari.

 

Ultimo aggiornamento: 10:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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