Otto anni e ha la febbre, la mamma: «46 telefonate per fissare il tampone»

Domenica 22 Novembre 2020 di Susanna Salvador
Otto anni e ha la febbre, la mamma: «46 telefonate per fissare il tampone»
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PORDENONE La storia raccontata dalla mamma di Paolo, nome di fantasia di un bambino di 8 anni che frequenta la terza elementare in provincia, è lo specchio di chissà quante altre. L'odissea di un genitore costretto a snervanti attese per poter far fare il tampone al figlio e poi per avere il risultato dell'esame. Tutto questo disagio si traduce alla fine in settimane di assenza da scuola e nella sensazione di abbandono che vive il bambino.

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Bambino con febbre

«L'unica parvenza di normalità che posso regalare a mio figlio è la scuola. Abbiamo tolto sport, amici, catechismo a questa generazione. Resta solo la scuola, con le mascherine, le tante limtazione ma almeno in classe, insieme ai compagni». Lo sfogo della mamma di Paolo è velato più da tristezza che da rabbia, mentre racconta cosa sta passando. Suo figlio soffre frequentemente di febbri e ora con l'emergenza Covid questa situazione è dventata un vero e proprio incubo. «Io rispetto le norme, ma soprattutto gli altri - spiega -, per cui quando a mio figlio si alza la febbre, anche se dopo alcune ore se ne va via, avviso la pediatra».

Tampone

E così scatta l'iter previsto dal protocollo anti contagio. Il bimbo deve fare il tampone e lo fa senza timore. «La prima difficoltà è entrare in contatto con chi deve darmi l'appuntamento - prosegue la mamma -: quest'ultima volta ho dovuto chiamare il numero indicato 46 volte, dico 46 volte prima di riuscire a parlare con un operatore e sapere quando potevo fare il tampone a mio figlio».

Un cammino tortuoso che ha dovuto intraprendere una prima volta poco prima che iniziasse la scuola e solo a metà ottobre ha saputo che l'esito eranegativo. Intanto Paolo è stato costretto a rimanere a casa, senza poter fare nemmeno i compiti i primi giorni. «Ora la storia si ripete - la denuncia della mamma -: da lunedì è a casa con la febbre. Dopo le decine di telefonate giovedì ha potuto fare il tampone, ma dovrò aspettare la prossima settimana per avere l'esito». Nell'attesa il bambino è chiuso in casa, senza poter andare a scuola a causa di ritardi ingiustificabili.


«Vorrei solo che facessero una sorta di percorso dedicato ai più piccolo - l'appello della mamma del bimbo di otto anni -. Che qualcuno facesse tamponi rapidi, così i bambini non sarebbero costretti a saltare settimane di lezioni. Mio figlio mi ha chiesto lui mamma ti prego fammi fare il tampone, perchè vuole tornare a scuola. Come trattiamo questa generazione alla quale abbiamo già tolto tanto, troppo?».

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Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 08:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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