Coronavirus, paura alle spalle: prenotazioni per le vacanze, boom per il mare

Sabato 13 Giugno 2020 di Redazione
La costa di Lignano
PORDENONE - Con mascherina anche all’aperto o senza. Con in mano un certificato che attesti la negatività al Coronavirus o semplicemente con la vecchia e cara carta d’identità. Con dubbi, domande, anche paure forse. Ma i pordenonesi hanno dimenticato il lockdown e sono pronti a tornare in vacanza. Almeno quelli che le ferie non le hanno “bruciate” durante la quarantena. Il settore dei viaggi si sta rialzando dopo gli “zero” consecutivi di marzo, aprile e maggio: lo testimoniano le richieste che ogni giorno arrivano nelle principali agenzie della città e della provincia. E c’è già il profilo del viaggiatore post-Covid: ama l’Italia e vuole riscoprirla, punta soprattutto al meridione e snobba l’estero, complici diversi fattori. 
IL POLSO
«Da diversi giorni, ormai, le richieste stanno aumentando». Lo riferisce un operatore di una delle agenzie più importanti del centro di Pordenone. Sono soprattutto le coppie, di tutte le età, a chiedere informazioni (ma anche a prenotare) una vacanza post-epidemia. Ancora fermi i gruppi di amici giovani, mentre si segnala una prima timida ripresa dei gruppi che optano per un tour organizzato. «In questo caso - spiegano però gli operatori - ci si scontra con le regole, che non permettono la formazione di gruppi numerosi, sia per il trasferimento (magari in pullman, ndr) che per la gita stessa. In ogni caso sono ripartiti anche i viaggi collettivi, e le richieste arrivano. La paura non ha vinto sulla voglia di viaggiare». Il profilo del “nuovo” viaggiatore si completa parlando delle preferenze: vince, stravince l’Italia, con il sud in testa. «La Puglia - spiegano dalle agenzie del Pordenonese - è la regione più richiesta. Si punta al mare, meno alle città d’arte. I viaggiatori temono ancora un po’ di doversi chiudere nei musei e preferiscono l’aria aperta. Al secondo posto c’è la Sardegna, poi viene la Sicilia. E va bene anche la Costiera amalfitana». Tanto meridione, tanto mare, per una vacanza italiana se ce n’è una. E i pordenonesi preferiscono la macchina, come una volta, quando le lunghe traversate nord-sud coinvolgevano tutta la famiglia. Per la Sardegna si predilige il traghetto, ma i primi segni di ripresa del settore turistico si notano anche per quanto riguarda le prenotazioni dei voli, che man mano stanno ricominciando a decollare dagli aeroporti del Nord-Est. 
LE DIFFICOLTÀ
Ci sono anche pordenonesi che vorrebbero viaggiare verso l’estero, ovviamente per ora con il limite spaziale fissato alla frontiera esterna dell’Unione europea. Ma in questo caso il quadro è diverso. Fino a lunedì, infatti, l’Italia rimarrà isolata dai Paesi confinanti ad Est e a Nord. L’unico valico accessibile è quello con la Francia. Dall’inizio della prossima settimana viaggiare sarà più semplice, ma il turista si dovrà districare tra leggi diverse (la Repubblica Ceca, ad esempio, chiede il tampone negativo per entrare nel Paese dall’Italia) e anche con singole ordinanze locali. «Abbiamo dei voli verso le Canarie e le Baleari - spiegano da un’agenzia - ma si tratta di viaggi saltati a causa dell’epidemia che adesso saranno recuperati». Il turismo transeuropeo invece è ancora ingolfato. 
LE REALTÀ LOCALI
Esiste però anche l’offerta della provincia di Pordenone, per chi non vuole ancora spostarsi. Ripartono dal 20 giugno le visite guidate sul coronamento della diga del Vajont. La prenotazione avverrà esclusivamente online sul sito del Parco delle Dolomiti friulane. Il numero dei partecipanti sarà limitato.
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