Otto morti in provincia: addio anche al cappellano dell'ospedale. Ecco chi erano le vittime

Giovedì 31 Dicembre 2020 di Redazione
Un reparto di Terapia intensiva

PORDENONE - Tredici vittime in 24 ore in regione.

In provincia di Pordenone, oltre ai decessi registrati a Spilimbergo, sono stati segnalati altri quattro morti causati anche dal Covid. A Pravisdomini addio all’ex assessore comunale Giuseppe Colussi (84 anni). In città è morto il 72enne Olivo Tonon, mentre a Brugnera non ce l’ha fatta il 90enne Giuseppe Rosignoni.

IN OSPEDALE

Addio a don Bernardino Del Col, il prete degli ammalati. E’ morto ieri mattina mentre aspettava di essere visitato all’ospedale Santa Maria degli Angeli. Era risultato positivo al Covid-19 e, avendo manifestato alcuni sintomi riconducibili all’infezione, si era rivolto al pronto soccorso. Fatale gli è stato un arresto cardiaco. Aveva 82 anni e dal ’73 era cappellano all’ospedale civile di Pordenone. Sempre in prima linea, vicino ai “suoi” ammalati. In corsia e nei reparti, don Bernardino era considerato un’istituzione. Tutti lo ascoltavano perché aveva un suo punto di vista, non esprimeva mai un pensiero banale. Era una persona «straordinaria», dotata di grande fede e umanità. Cappellano onorario della basilica di Lourdes, don Bernardino non perdeva occasione, ogni anno, di raggiungere la cittadina francese con il treno Violetto carico di pellegrini. Lo conosceva bene monsignor Angelo Santarossa: i due si erano sentiti al telefono per gli auguri di Natale. «Dieci anni fa, quando ero ricoverato in ospedale per un ictus – ricorda – ogni mattina Bernardino veniva a portarmi la comunione e la sera a darmi la buonanotte». Consacrato a Rorai Grande nel 1963, nei primi dieci anni è stato cappellano a Fanna, Bagnarola e Andreis. 

IN CASA DI RIPOSO

«Dobbiamo venire fuori da questo maledetto focolaio». Lucia Cozzi, presidente dell’Asp di Spilimbergo, risponde così a una domanda legata ai vaccini nelle case di riposo. Al momento, infatti, la situazione all’interno della residenza per anziani della città del mosaico è drammatica. E ieri tra gli anziani della struttura si è vissuta una delle giornate più tristi da quando è esploso il più grande focolaio della provincia di Pordenone. In sole 24 ore, infatti, tra il mattino e il pomeriggio, non ce l’hanno fatta quattro anziani ospiti dell’Asp spilimberghese. Si tratta del bilancio giornaliero più pesante in termini di vite umane. Era a Spilimbergo, ad esempio, Cesarina Pradella, 86enne originaria di Aviano. Diomira Bucco, invece, avrebbe compiuto 100 anni nel 2021 ed era tra le ospiti più anziane della struttura di Spilimbergo. Era originaria di Andreis. Nella stessa casa di riposo sono stati registrati altri due decessi, l’ultimo dei quali nel pomeriggio di ieri. Dall’inizio dell’emergenza, nella residenza per anziani spilimberghese hanno perso la vita dodici anziani. Ma a preoccupare è ancora e soprattutto la situazione che sta vivendo chi lotta contro il virus all’interno della struttura. I numeri sono i peggiori di tutta la provincia di Pordenone: tra gli anziani, infatti, gli ospiti risultati positivi al Coronavirus sono addirittura 171 su 189. Un dato che a fronte dei quattro decessi di ieri si deve rivedere così: 167 ospiti positivi su 185 presenti nella struttura. Grave anche la situazione che riguarda gli operatori sanitari: solo due giorni fa, infatti, sono emersi altri 14 casi di contagio tra oss e infermieri che lavorano alla casa di riposo di Spilimbergo. L’ulteriore aggiornamento ha portato la quota dei contagiati tra i dipendenti e i collaboratori a 54 persone toccate dal Coronavirus. I turni sono sempre strutturati sulle 12 ore, nella speranza che gli operatori rimasti possano fronteggiare l’emergenza. Si attende anche l’aiuto promesso dall’Azienda sanitaria, che a Spilimbergo impiegherà la “squadra” dedicata proprio alle case di riposo diventate focolai. 

Ultimo aggiornamento: 10:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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