Coronavirus. Infermieri eroi, ma fra pochi giorni rischiano di restare senza lavoro

Sabato 9 Maggio 2020 di Davide Lisetto
Coronavirus. Infermieri eroi, ma fra pochi giorni rischiano di restare senza lavoro
1

PORDENONE Considerati alla stregua di eroi nei momenti terribilmente difficili dell’emergenza coronavirus, alla scadenza del contratto da precari – tra pochi giorni - rischiano di essere mandati a casa. Sedici infermieri dell’ospedale di Pordenone, assunti a gennaio con contratto a termine in attesa che i loro posti venissero occupati da colleghi di ruolo che hanno passato il concorso 2019, rischiano il posto. Nel frattempo è arrivata la pandemia sconvolgendo i piani e cambiando radicalmente le necessità dell’organico. I nuovi infermieri da assumere arrivano con il “contagocce” a causa delle lunghe procedure burocratiche dalla chiamata all’assunzione. Inoltre, da metà maggio, sette infermieri dell’Asfo saranno temporaneamente trasferiti – per un periodo che potrà anche essere di diverse settimane – in rinforzo nella casa di riposo di Castions di Zoppola, dove c’è ancora una situazione di allarme che deve essere gestita. Senza contare che vi sono oltre venti infermieri (tra gli oltre 50 operatori sanitari, compresi medici, tecnici e Oss) che si sono infettati e sono ancora a casa in quarantena. Una situazione non certo facile – e a emergenza non ancora finita - per il personale che arriva da lunghe settimane di superlavoro e turni massacranti. Con l’estate alle porte e con un complicato piano ferie da organizzare, il sindacato degli operatori sanitari ha chiesto alla direzione generale dell’Asfo di rivedere la decisione in merito al licenziamento (o meglio al mancato rinnovo del contratto che scadrà a fine maggio) dei sedici infermieri che ricoprono, per altro, ruoli importanti in questo momento.

L’APPELLO AI VERTICI
Quello lanciato dalle organizzazioni dei lavoratori della sanità è un grido d’allarme: «Si fa presto a dimenticarsi di quanto queste persone hanno dato e stanno dando. Per tutti erano degli eroi. Loro ripetono continuamente che stanno facendo solo responsabilmente il loro lavoro. Ma non si può non tenere conto che l’allarme, pur essendo migliorata la situazione, non è affatto cessato. Soprattutto non tutti i posti in organico ricoperti dai precari sono stati occupati dai neo-assunti. Si faccia una proroga di qualche mese, almeno fino a quando si capirà se l’emergenza sarà finita o se ci troveremo di fronte a un possibile rialzo delle curve dei contagi». La proposta che il sindacato ha avanzato ai vertici dell’Asfo tiene anche conto che l’estate è ormai alle porte e che c’è da organizzare il piano ferie. Un piano che quest’anno (già lo scorso 23 aprile Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto di essere convocati per la discussione) sarà complicato: alla carenza di organico – dovuta anche ai trasferimenti – si somma l’emergenza Covid-19. Ci sono infatti da recuperare due mesi di visite ambulatoriali e interventi chirurgici programmati che sono saltati a causa della pandemia, che ha “congelato” – da metà marzo a lunedì scorso - una parte dell’attività ospedaliera.

LA PROPOSTA
«È vero – afferma Pierluigi Benvenuto, Cgil sanità provinciale – che i sedici infermieri a tempo determinato erano stati assunti a gennaio in attesa dell’arrivo dei colleghi di ruolo. Queste assunzione stanno sì avvenendo, ma con i tempi delle lunghe procedure che passano dalla chiamata all’entrata in servizio. Per questo proponiamo alla direzione una proroga dei contratti in scadenza almeno fino ad agosto. Tre mesi in più che serviranno a fare “tirare il fiato” durante un’estate che non sarà facile da gestire». Si tratta di infermieri che, arrivati a inizio anno, si sono trovati “catapultati” nel pieno dell’emergenza Covid. «Non riconsiderare questa scelta – ribadisce Benvenuto – sarebbe davvero una miopia gestionale che comporterebbe un’enorme difficoltà organizzativa nei prossimi mesi. Oltre a non riconoscere al personale precario un impegno fino allo stremo nei mesi del picco epidemico». Nelle prossime settimane rischia di aprirsi anche la “vertenza degli Oss”. I dodici operatori sanitari arrivati a marzo in soccorso (l’Azienda ne aveva chiesti 18, ma non si sono trovati) lavoreranno fino a luglio. Anche in questo caso c’è la tagliola del contratto. «Nell’organico aziendale – conclude il sindacato – gli Oss sono “giusti” solo sulla carta. Ci sono infatti dai 70 agli 80 operatori che, per vari motivi legati a inabilità e alla salute, sono occupati in altri ruoli e non nell’assistenza. Sarebbe opportuno che si pensasse a un rinnovo per non fare andare in sofferenza i reparti».
Davide Lisetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultimo aggiornamento: 15:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci