Retromarcia e caos Ue: Veneto solo rosso, Fvg resta "rosso scuro" Zaia: «Scandaloso, ci tuteleremo» Ira Fedriga: «Vergogna»

Giovedì 28 Gennaio 2021 di Redazione
La mappa dei colori in Unione europea
9

VENEZIA - Avevano ragione Zaia e i vertici sanitari della Regione Veneto, aveva torto la Ue, evidentemente in confusione sul piano tecnico nel rilevare lo stato dell'arte dei contagi nei diversi territori. Pochi minuti fa, alle 17.05 l'Ansa ha dato notizia che l'Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie, ha corretto la sua stessa mappa sui contagi da Covid pubblicata oggi intorno alle 13 dopo l'anticipazione diffusa i giorni scorsi.  Nella nuova versione, Veneto ed Emilia Romagna non sono più rosso scuro ma solo rosse. In Italia le aree definite come ad alto contagio - e quindi in rosso scuro - rimangono il Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Bolzano.

La classificazione non è un esercizio tecnico o accademico ma può avere effetti sulla limitazione a viaggi e spostamenti.

Appare particolarmente grave che un organismo ufficiale dell'Unione europea diffonda, per di più a distanza di giorni, dati non corretti, anzi fuorvianti, oltretutto nel momento difficile come quello che stiamo vivendo.

Fedriga: «Fvg rosso scuro, una vergogna»

«È vergognoso che il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) abbia oggi aggiornato la mappa dei contagi da Covid-19 in Europa, collocando Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna fra le aree in rosso scuro. Si tratta di Regioni che in Italia non sono mai state nemmeno in zona rossa - è il commento di Massimiliano Fedriga, governatore del Fvg - Chiediamo al Governo di intervenire subito a livello europeo per chiedere la correzione di questa mappatura che, prendendo in considerazione un unico parametro, penalizza esclusivamente chi è in grado di fare molti tamponi- Questo meccanismo di valutazione della diffusione della pandemia - ha aggiunto Fedriga - produce danni gravissimi all'immagine dell'intero Nord Est con pesanti ripercussioni in particolare sul nostro comparto turistico. Non possiamo accettare una mappatura che non si poggi su dati scientifici condivisi».

Zaia: «Scandaloso, ci tuteleremo»

«Da questi organismi europei puoi aspettarti questo e altro. È scandaloso. Acquisiremo tutti i documenti e andremo fino in fondo per capire su che basi si fonda questa pubblicazione, chi l'ha diffusa, che dati sono stati usati, e qualora emergessero incuria, inesattezze, leggerezze, non mancheremo di tutelarci». Lo dice il governatore del Veneto, Luca Zaia, commentando la formalizzazione della mappa del rischio Covid diffusa dall'Europa. «Insistono - incalza Zaia - pur avendo visto i nostri chiarimenti, pur avendo noi ampiamente documentato trattarsi dell'utilizzo di un parametro non omogeneo e quindi inattendibile. È il paradosso della virtuosità perché viene colpito chi fa più tamponi e quindi trova più casi. A questa Ecdc - prosegue - vorrei chiedere come mai in Europa non c'è ancora una modalità unica per fare e conteggiare i campionamenti al fine di rilevare la reale diffusione del virus. Questo è scandaloso».

Il report Ue

Aumentano le aree rosse scuro nella Penisola iberica, diminuiscono in Germania e nel sud della Svezia.  L'organo tecnico ha catologato le tre regioni come ad alto rischio basandosi sul dato dell'incidenza dei contagi sui 100mila abitanti, superiore a 500 casi su 14 giorni in tutti e tre i territori.

La raccomandazione (ad oggi non vincolante) dell'Unione europea stabilisce ulteriori restrizioni agli spostamenti per i cittadini dei territori in "rosso scuro", soprattutto per i viaggi da e verso altri Paesi dell'Ue, come il tampone negativo in partenza e la quarantena all'arrivo. 

La mappa si basa sulla proposta presentata dalla Commissione europea martedì scorso. Il «rosso scuro» indica le aree in cui il virus circola a livelli molto elevati, con il tasso di notifica dei casi superiore a 500 ogni 100mila persone. Secondo la mappa aggiornata, oltre che nelle regioni italiane menzionate, queste caratteristiche sono riscontrabili in quasi tutta la penisola iberica (Spagna e Portogallo), l'Irlanda, i paesi baltici, alcune zone della Francia, Olanda e Svezia, la Germania dell'Est e la Cechia.

Il Veneto

La dottoressa Francesca Russo, responsabile del dipartimento Prevenzione della Regione, oggi ha precisato: «La Ue ha dovuto utilizzare un solo parametro per poter confrontare tutti i Paesi. In quel momento il Veneto aveva incidenza di 600 casi ogni 100mila abitanti, oggi è invece a 156, quattro volte più bassa». E Zaia ha ribadito: ci auguriamo che la Ue aggiorni i suoi dati

Le restrizioni

Finire in rosso scuro, secondo le linee guida della Ue, comporta l'obbligo dei residenti di eseguire un test (tampone molecolare o antigenico) per viaggiare verso altri Paesi Ue. Non solo: la proposta presentata alla Commissione prevede anche l'obbligo di quarantena all'arrivo. La Ue raccomanda di adottare le stesse misure anche per gli spostamenti interni, da una regione rosso scuro ad una in una fascia di rischio inferiore e in ogni caso raccomanda di evitare qualunque viaggio «non essenziale» «finché la situazione epidemiologica non sia migliorata considerevolmente». Le regole valgono anche per coloro che arrivano dai Paesi terzi rispetto all'Unione.

 

 

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio, 10:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci