Coronavirus, il Fvg ha i dati migliori del Centro-Nord: ecco perché la chiusura oggi è più lontana

Martedì 10 Novembre 2020 di Marco Agrusti
Il grafico di Gimbe

PORDENONE E UDINE - La miglior tenuta del Nord Italia, anche nel cuore della seconda ondata, nonché una delle più solide di tutto lo Stivale. In un Friuli Venezia Giulia immerso come il resto d’Italia nel ritorno dell’emergenza, sono dati che sembrano pilastri di marmo. Arrivano dalla cabina di regia della fondazione Gimbe, uno dei pool di esperti più rigorosi e rigoristi sin dall’inizio della pandemia. I grafici, che in questa seconda fase del contagio sono diventati come bibbie per chi deve prendere le decisioni, dicono unilateralmente una sola cosa: il Friuli Venezia Giulia anche stavolta è la regione che soffre meno in tutta l’Italia settentrionale. I dati, infatti, sono assimilabili ad alcune regioni del Centro e del Sud, e non certo a quelle più colpite dalla seconda ondata. 
LO STUDIO
In Italia ci sono 827 persone positive al Coronavirus ogni 100mila abitanti. Il dato nelle ultime ore è stabile, ma ultimamente si è impennato. In Valle d’Aosta, la regione più colpita in relazione alle dimensioni, i casi attualmente infetti sono 1.725 su 100mila persone. In Lombardia, per allargare l’indagine a un territorio popoloso e gravitante attorno a una metropoli, i cittadini contagiati su 100mila abitanti sono 1.167. La quota è solo leggermente più bassa in Piemonte. E poi si arriva al Friuli Venezia Giulia, dove nonostante la corsa del contagio si avverta in modo chiaro, non si superano i 556 abitanti positivi sulla stessa base di 100mila persone. Anche la Provincia autonoma di Trento presenta un dato peggiore, sfiorando i 600 attualmente positivi in relazione alla quota-campione. Il Fvg è vicina ai numeri delle Marche e solo di poco superiore a quelli della Sardegna. La stessa fondazione Gimbe mette la nostra regione nel riquadro “verde” (che nulla ha a che fare con le colorazioni dell’ultimo Dpcm), cioè nella fascia meno a rischio. C’è poi il dato relativo all’aumento dei casi in dieci giorni, che in Friuli Venezia Giulia raggiunge il 30 per cento, mentre ad esempio nella Provincia autonoma di Bolzano è schizzato oltre il 45 per cento. Un fattore che ha convinto le autorità a decretare in autonomia la zona rossa. A disposizione ci sono anche i dati relativi alle singole province. Secondo le elaborazioni della fondazione Gimbe, emerge come sia proprio il Pordenonese il territorio in grado di abbassare i dati complessivi del Friuli Venezia Giulia. In provincia, infatti, l’aumento dei casi sui 10 giorni è inferiore al 30 per cento e di poco superiore al 25 per cento. In provincia di Udine, invece, l’incremento supera il 35 per cento. Anche l’incidenza del contagio sui 100mila abitanti è la più bassa dell’intera regione: poco più di 200 positivi, contro i 400 di Udine e Gorizia e i 700 di Trieste. 
NEGLI OSPEDALI
In linea, ma forse ancora più importante, il report aggiornato dell’Agenas (Agenzia per i servizi sanitari regionali).

Pur con alcune situazioni di sofferenza, infatti, il sistema sanitario del Fvg è tra i pochi a livello nazionale a trovarsi in una condizione sotto soglia. Si parla sia delle Terapie intensive che dei reparti Covid a minore intensità terapeutica. Nel dettaglio, in Rianimazione risulta occupato il 26 per cento dei posti riservati, quando la soglia critica è fissata al 30 per cento. Nei reparti “standard”, invece, l’occupazione dettata da pazienti affetti da Covid-19 arriva al 24 per cento, quando anche in questo caso la “barriera” dell’emergenza è fissata al 30 per cento. In Italia il tasso delle Intensive è al 34 per cento e quello dei reparti al 49 per cento. Per queste ragioni il Fvg resta zona gialla. 

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