Coronavirus Fvg, il presidente Fedriga: «Indispensabili i controlli alle frontiere»

Sabato 22 Febbraio 2020 di Marco Agrusti
Coronavirus Fvg, il presidente Fedriga: «Indispensabili i controlli alle frontiere»
TRIESTE - Anche il Friuli Venezia Giulia teme il contagio da Coronavirus. E il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, vuole creare un cordone di sicurezza ai confini con l'Austria e la Slovenia. Per questo ieri da Trieste è partita una richiesta ufficiale al ministero della Salute e a quello dell'Interno: è finalizzata ad ottenere uomini e dotazioni tecnologiche per controllare la temperatura degli automobilisti che entrano in Fvg dai principali valichi stradali di confine. «Abbiamo già ricevuto una risposta - ha spiegato Fedriga -: ci è stato chiesto di elaborare un fabbisogno di base di personale, in accordo con la nostra Protezione civile. Lavoreremo per fornirlo al più presto». Il presidente leghista teme che l'assenza di controlli in corrispondenza dei valichi più trafficati possa favorire l'ingresso in regione di persone potenzialmente portatrici del virus.

Si parlerebbe in prima battuta di una serie di controlli sull'autostrada A23, tra Tarvisio e la cittadina austriaca di Arnoldstein; sul prolungamento dell'A4 che termina con il valico triestino di Rabujese (verso la Slovenia) e lungo le principali strade regionali che terminano con un confine di Stato. Al momento in Friuli Venezia Giulia non si registrano casi di contagio da Coronavirus. Le due cliniche di malattie infettive di Trieste e di Udine hanno monitorato finora 20 persone - quattro delle quali per la tipologia dei sintomi denunciati, le altre in quanto familiari - e tutte hanno dato esiti negativi. L'amministrazione regionale ha reso noto che per quanto riguarda i voli, sia domestici che internazionali, all'aeroporto di Ronchi dei Legionari (Gorizia) sono state controllate complessivamente 8.500 persone, mentre all'attività portuale si applica la seconda procedura Medevac evacuazione medica sanitaria destinata ai potenziali sospetti infetti, che al momento non sussistono. Gli scali sono attrezzati con tutti i dispositivi, le ambulanze e le strutture di biocontenimento previste dal protocollo di prevenzione. In generale, il Friuli Venezia Giulia, dopo aver attivato dal 25 gennaio tutte le procedure di emergenza del servizio sanitario regionale, aderisce alle misure cautelative disposte dal ministero della Salute e il sistema del 112 è collegato al numero nazionale 1500 messo a disposizione dell'emergenza coronavirus. «L'allerta è massima già dall'inizio dell'emergenza - ha detto il vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi - e il monitoraggio è costante». Sono a disposizione 35 posti letto in isolamento tra gli ospedali di Udine e Trieste, gli unici due attrezzati per stabilire in meno di due ore se un paziente sia stato contagiato o meno dal coronavirus. È rientrato a casa, infine, il 21enne di Cormons (Gorizia) che si trovava in quarantena allo Spallanzani di Roma. È in ottime condizioni. 

STRUTTURE PER L'ISOLAMENTO IN FRIULI
«Nel giro di poche ore avremo individuato le strutture e potremo intervenire».
Lo ha annunciato il presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, al termine della riunione con i vertici della Protezione Civile nazionale, riferendosi al reperimento di siti dove eventualmente isolare persone in caso di necessità.
Ultimo aggiornamento: 15:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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