PORDENONE E UDINE - Nelle intenzioni, è un passo verso il giallo.
Covid 19, focolaio al pronto soccorso dell'ospedale: 10 contagi tra gli operatori
LA PROPOSTA
Non più 21 criteri ma cinque: percentuale di test positivi, indice Rt, Terapie intensive, ricoveri ordinari e sistema di tracciamento. Ecco cosa chiedono i presidenti regionali al governo. «Misure chiare - spiega Fedriga - senza confusione, sulle quali le Regioni possono lavorare ogni giorno al fine di migliorare i parametri. E nel tracciamento devono essere accorpati tutti i criteri che ora sono slegati: capacità di testare, quota di personale dedicata che noi stiamo incrementando, servizi informatici». Dall’Istituto superiore di sanità è arrivata una prima risposta: «I 21 indicatori sono tutti utili». Il ministro Boccia, invece, ha aperto la porta a una «ponderazione di alcuni parametri rispetto ad altri», negando però la possibilità di «uscire dall’oggettività per dare più spazio alla politica». È stata questa, invece, una delle richieste firmate dalle Regioni: più decisioni politiche e meno algoritmi. Nei prossimi giorni il confronto si estenderà dalle sole Regioni a un vertice con i ministri Boccia e Speranza.
Che implicazioni può avere, a livello locale, la posizione espressa dai presidenti delle Regioni? Secondo i dati del ministero della Sanità, il Fvg è al secondo posto tra le regioni virtuose quanto a saturazione degli ospedali; e al settimo quanto a riempimento delle Rianimazioni. L’Rt (1,34 in proiezione) è a metà “classifica”, mentre è in rosso il bilancio riferito ai positivi riscontrati sui casi testati per la prima volta e quello legato alla capacità di tracciare i focolai. In breve, una revisione dei parametri con un peso maggiore da assegnare alla resilienza del sistema sanitario, porterebbe il Fvg più vicino all’uscita del tunnel. «Oggi - ha spiegato Fedriga - c’è una incongruenza totale nel rapporto tra i colori delle Regioni e la situazione negli ospedali. Inoltre stiamo già migliorando il sistema di tracciamento. E dovrà contare anche il numero di tamponi giornalieri, un parametro che vede la nostra Regione tra le prime cinque in Italia».
I PERICOLI
Attenzione, però, perché se da un lato c’è il “sogno” del giallo, dall’altro c’è l’incubo del rosso. Non accadrà questa settimana, perché i giorni decisivi si trovano a fine novembre. «Anzi - precisa il vicepresidente del Fvg Riccardi - ci aspettiamo 600 ricoveri entro il 22 novembre». E allora si sforerebbe il limite del 40 per cento, che tornerebbe sotto soglia solo grazie allo spostamento dei pazienti nelle strutture intermedie. Una corsa contro il tempo.