Coronavirus in Fvg, sei morti in 24 ore. Il contagio cala ancora: 51 nuovi casi

Martedì 7 Aprile 2020 di Redazione
Coronavirus in Fvg, sei morti in 24 ore. Il contagio cala ancora: 51 nuovi casi
I casi accertati positivi al coronavirus in Friuli Venezia Giulia sono 2.154 oggi, 7 aprile,, con un incremento di 51 unità rispetto a ieri. I totalmente guariti sono 295, mentre i clinicamente guariti (persone senza più sintomi ma non ancora negativi al tampone) sono 315. Sono 6 i decessi in più rispetto alla comunicazione di ieri, che portano a 165 il numero complessivo di morti da Covid-19. Lo ha comunicato il vicegovernatore con delega alla Salute e Protezione civile, Riccardo Riccardi, dalla sede operativa di Palmanova. Per quel che riguarda i decessi, quello di Trieste (85) è il territorio più colpito, seguono Udine (49), Pordenone (27) e Gorizia (3). Scendono a 45 le persone che attualmente si trovano in terapia intensiva, mentre i pazienti ricoverati in altri reparti risultano essere 185 e le persone in isolamento domiciliare sono 1.150.

«Queste due settimane sono fondamentali. Dobbiamo assolutamente circoscrivere i casi, separare le persone dall'opportunità di essere contagiate ed evitare focolai nuovi. Con questo, se i modelli» sull'andamento dei contagi «ci continuano a supportare, queste due settimane potrebbero essere veramente cruciali» per stabilire una ripartenza. Lo ha detto il direttore scientifico dell'Ircss del Burlo Garofolo, epidemiologo, Fabio Barbone, durante una diretta fb con il vicepresidente del Consiglio regionale del Fvg, Francesco Russo (Pd). Per quanto riguarda la regione Fvg, ha spiegato, «dobbiamo circoscrivere le persone che sono portatrici di virus, a partire dai casi e dai contatti dei casi, in maniera estremamente puntuale. Siamo in una situazione in cui i numeri sono ancora dalla nostra parte, siamo in grado di definire uno per uno gli attuali casi e fare una cintura sanitaria intorno. Questa è un'attività di importanza fondamentale. Il virus va diluito nello spazio e nel tempo», così «muore perché non trova più una vittima». Questo lavoro «pignolo» di mappatura dei casi «è determinante: nella nostra regione, per i numeri che ci sono, si può fare». Per quanto riguarda la ripartenza e i metodi da adottare, secondo Barbone, «non dobbiamo essere contraddittori» e quindi non bisogna confondere le persone. In generale, «dovremo continuare con il distanziamento tra le persone: questi accorgimenti dovranno essere mantenuti per molti mesi. La fine di questa storia si potrà avere quando ci sarà il vaccino».

MAPPA


 
Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 11:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci