Il missionario friulano in Burkina Faso: «Qui preferiscono il Coronavirus alla fame»

Domenica 12 Aprile 2020 di Lisa Zancaner
Enzo Missoni, missionario in Burkina Faso
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«Meglio morire di coronavirus che di fame», eppure il pensiero e la solidarietà vanno all’Italia. Il Covid-19 ha colpito anche l’Africa, compreso il Burkina Faso dove da oltre 30 anni opera Enzo Missoni, 82enne friulano, missionario laico nel paese sub-sahariano. Una vita dedicata ai bambini che ogni giorno lottano contro la fame per sopravvivere. È la storia di questo friulano dal cuore grande che dedica il suo primo pensiero alla sua terra d’origine.

«Mi piacerebbe poter avere il sorriso sulle labbra, ma sento che le cose in Italia non vanno molto bene e c’è da essere preoccupati. Spero e prego che sia un momento molto breve e che non si ripeta più. Se potessi fare qualcosa lo farei volentieri, come tutti qui». Laggiù, in un paese definito addirittura del quarto mondo, ci si ricorda degli amici del Friuli che hanno sempre portato aiuto. «Posso solo augurare di uscirne indenni – è il videomessaggio di Enzo dal suo centro Oasis - ma con l’esperienza che insegna che in ogni momento siamo precari e provvisori». L’intera missione è supportata dalla generosità degli italiani e anche i friulani non hanno mai fatto mancare il proprio sostegno. Così oltre 200 bambini all’anno vengono salvati al Cren, il centro di recupero ed educazione nutrizionale dove madri disperate arrivano a chiedere aiuto con i loro piccoli fagottini tra le braccia, a volte in condizioni disperate. Oggi, causa Covid, il Cren ha chiuso i battenti, così come la scuola frequentata da 200 bambini adottati a distanza. Pur in una situazione drammatica, il pensiero di Enzo Missoni arriva in Friuli. 
«In questi tempi difficili, segnati dal coronavirus che attacca tutto il mondo, penso alla mia terra, dove vivono tutta la mia famiglia, i miei amici e chi mi ha sempre sostenuto per aiutare i nostri fratelli africani. Stamattina – racconta - mi sono appena svegliato con questo bellissimo sole africano, con la temperatura di 47°, per scrivere una lettera che mi permette di starvi vicino in questi tempi difficili da attraversare. Immagino con tanta tristezza la sofferenza di ognuno di voi. L’italiano, come lo conosco, è molto dinamico e laborioso, e oggi si trova in questo inferno. Anche qui viviamo la stessa cosa, e con noi le persone si rifiutano di rispettare le istruzioni che lo Stato impone loro e di rimanere a casa. Escono dicendo che preferiscono morire di coronavirus piuttosto che morire di fame a casa».
Nonostante i contagi siano ancora limitati, il Covid fa paura in un paese dove non esistono misure igieniche e sanitarie, strutture capaci di affrontare l’emergenza. «Qui da noi in Burkina Faso – prosegue il missionario - l’ignoranza della mia gente mi preoccupa di più. Ad esempio quando vedo che il governo, per combattere il virus, ha adottato le stesse misure dell’Europa, le persone non lo capiscono e hanno reazioni sciocche. Dicono che non vedono alcuna differenza tra questa malattia e la miseria che già stanno vivendo».
Missoni ha pensato di formare una squadra di volontari locali per sensibilizzare le persone nei villaggi e lancia un appello alla sua terra, il Friuli, per aiutarlo a reperire fondi per distribuire contenitori d’acqua e saponi per lavarsi le mani, mascherine (che anche la hanno un costo medio di 1,50 euro) e l’invio nei villaggi di due infermiere per sensibilizzare la popolazione sul Covid. «Lancio un grido di cuore e di aiuto al Friuli, che forse non è del tutto al corrente della gravità della situazione». (Oasis Enzo Missoni Onlus – Iban: IT 27 G 07601 01 00000000 8345169).

Ultimo aggiornamento: 09:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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