Ex cotonificio Makò, colpo di scena: immobile aggiudicato all'asta per 601mila euro. Ma spunta un altro acquirente

Giovedì 10 Giugno 2021 di Alberto Comisso
Cordenons, l'ex cotonificio Makò

CORDENONS - L'acquisizione (definitiva) dell'ex cotonificio Makò potrebbe riservare ancora un colpo di scena. Perché nella storia, ormai infinita, di quello che ha rappresentato un importante pezzo di storia di Cordenons, potrebbe inserirsi un altro acquirente. Un investitore pronto a soffiare l'immobile a Mauro Vagaggini, che con 601mila euro, venerdì scorso, si è momentaneamente aggiudicato l'asta.


POSSIBILE UN RILANCIO
C'è tempo fino al 18 giugno per formalizzare il rilancio, che deve essere uguale o superiore al 10 per cento rispetto alla base d'asta.

Per dire il vero, nelle ultime ore, l'affare Makò ha stimolato l'interesse di due imprenditori: uno è di Pordenone, l'altro di Padova. Entrambi hanno mostrato grande interesse nei confronti dell'ex cotonificio e, almeno sulla carta, potrebbero offrire di più rispetto a quanto offerto dall'ex presidente di Atap. Poi, però, non è detto che, alle parole, facciano seguire i fatti.


CASO NAZIONALE
Ormai quello del Makò è diventato un caso nazionale. Difficile trovare altre situazioni identiche, con un immobile di pregio per il quale vengono esperite sette aste e che ancora non trova pace. Quindi, per Vagaggini, è ancora presto per cantar vittoria, ma non è detto che, a conti fatti, possa essere proprio lui a mettere le mani sull'ex cotonificio di Cordenons.


CITTADELLA DELLA FORMAZIONE
Certo è che all'imprenditore Mauro Vagaggini, che con 601mila euro si è aggiudicato venerdì scorso l'asta per la vendita del Makò, le idee non mancano. «Prima di tutto - ha fatto presente - sarà necessario pulire l'intera area da erba e piante infestanti: ci vorranno 12mila euro. Bonifiche? Il suolo è stato già risanato. C'è ancora dell'eternit su alcune coperture, ma si andrà a rimuovere in più fasi. L'idea di partenza per trasformare il Makò è la stessa del 2006: nessun parco per le energie rinnovabili, ma un polo scolastico che, nel limite del possibile, contempli l'Isa Galvani e le medie, che sono le due priorità. Sarà necessario trovare la giusta sponda (il riferimento e alla parte pubblica), altrimenti sarà bene pensare a qualcosa di alternativo. Il mio progetto di sviluppo, per far rivivere e recuperare quest'area di interesse architettonico, storico e industriale, potrebbe diventare un volano di crescita, di sviluppo e di nuovi posti di lavoro per Cordenons. Finalmente gli studenti potranno trovare la loro sede di formazione all'interno di una vera e propria cittadella dell'istruzione, in un percorso e un progetto che manterranno le caratteristiche per cui era nata la Stu Makò». Quello è un complesso industriale di interesse storico-architettonico, che si trova all'angolo tra le vie del Makò e Garibaldi. Si trova a poca distanza dal centro di Cordenons, a ridosso delle sorgenti del fiume Noncello, inserito all'interno del Parco urbano del Noncello e dista 5 chilometri da Pordenone. Intorno sono presenti edifici residenziali di vecchia costruzione e in parte ristrutturati. Il complesso industriale è composto da vari terreni liberi e alcuni con fabbricati, destinati, in passato, alla produzione di cotone lavorato. Attualmente risultano in completo stato di abbandono.

 

Ultimo aggiornamento: 14:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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