Guerra al contagio nelle classi scolastiche, in provincia nasce la squadra speciale anti-Covid

Lunedì 14 Settembre 2020 di Marco Agrusti
Dipartimento di prevenzione al lavoro
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PORDENONE - Ci sono i tamponi, una media di 500 al giorno solo in provincia di Pordenone con punte di 700-750. Ci sono le vaccinazioni anti-influenzali da programmare (a partire dal 1 ottobre), in un anno così particolare per la protezione delle fasce più deboli della popolazione. E ancora il tracciamento dei contatti dei positivi, arma fondamentale contro i focolai. C’è allo stesso tempo tutta l’attività ordinaria, la medicina dello sport e quella legale, l’opera di monitoraggio dei luoghi di lavoro e la tutela ambientale. Ma non c’è dubbio che da questa settimana il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria del Friuli Occidentale sarà atteso dalla sfida più difficile: la riapertura delle scuole e il controllo di decine di istituti, di migliaia di studenti e docenti. E per questo l’Asfo ha scelto di dare alla luce una “squadra speciale” che non farà altro tutto il giorno se non prendersi cura della sicurezza delle scuole e del controllo degli eventuali focolai che dovessero nascere nel prossimo futuro. L’operazione è stata annunciata ieri dal direttore generale dell’Azienda sanitaria, Joseph Polimeni, e sarà corroborata - ma non subito - da un’attesa iniezione di personale. 
LA DECISIONE
Il Dipartimento di prevenzione che opera in provincia di Pordenone è composto da 154 persone. Il nuovo team dedicato al mondo della scuola non conterà meno di venti addetti, ma l’assegnazione non sarà fissa nel tempo. L’importante sarà la “potenza di fuoco” della macchina, indipendentemente da chi sarà chiamato giorno dopo giorno a guidarla. Al vertice Lucio Bomben e Carlo Bolzonello. Alle spalle, invece, tutta l’esperienza maturata prima nei giorni più duri della pandemia e successivamente nella fase della gestione endemica del contagio. 
«Siamo orgogliosi di affermare che il nostro Dipartimento di prevenzione è un’eccellenza e allo stesso tempo un punto di forza del territorio - ha detto il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Joseph Polimeni -. Grazie a un gran lavoro di squadra e all’esperienza maturata sul campo, abbiamo raggiunto ottimi risultati in questi mesi difficili. Ora siamo pronti a raccogliere la sfida rappresentata dalla ripartenza della scuola, ma siamo preparati. È stato scelto di rivedere alcuni degli ambiti legati alle attività del Dipartimento di prevenzione, al fine di concentrare gli sforzi sulla sicurezza negli ambienti scolastici. Vogliamo garantire il massimo livello di sicurezza». Il compito della squadra speciale sarà quello di evitare che i possibili contagi paralizzino il sistema scolastico: si opererà con il tracciamento dei contatti dei positivi, senza per forza chiudere intere scuole. 
LE LINEE GUIDA
Grazie all’esperienza messa in archivio negli ultimi mesi, il Dipartimento di prevenzione seguirà una linea di prudenza, ma non dettata dalla paura. Com’è accaduto ad esempio in un ristorante del centro di Pordenone, dove un cuoco è risultato positivo al Coronavirus ma il locale è rimasto aperto, si valuterà attentamente la singola situazione. Rischieranno la chiusura alcune classi, magari un’ala di un edificio scolastico, ma difficilmente si sceglierà di chiudere tutto un istituto per qualche contagio. Piuttosto sarà fondamentale tranciare la catena della diffusione del virus, isolando i casi in tempo. E i dirigenti scolastici, che in provincia di Udine in qualche caso sono andati oltre le indicazioni degli esperti, dovranno adeguarsi alle informazioni che arriveranno dall’ospedale. 
RINFORZI
L’intensificazione dell’attività di prevenzione dovuta alla ripartenza delle scuole sarà resa possibile anche da un’auspicata iniezione di personale promessa dalla Regione. Recentemente c’è stato un incontro tra i vertici della sanità pordenonese e quelli della Direzione salute del Friuli Venezia Giulia. La nuova quota di personale arriverà probabilmente tra la fine del mese e l’inizio del mese di ottobre. Sino ad allora si lavorerà in apnea, nel tentativo di garantire le lezioni in presenza in un momento così particolare. 
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