Bar e negozi chiusi, medici ammalati, paesi in quarantena: Pedemontana a rischio lockdown

Mercoledì 12 Gennaio 2022 di Marco Agrusti
Contagi in crescita nella Pedemontana

PORDENONE - Il caso limite è quello di Travesio. Un comune con 1.800 abitanti e 110 contagiati, con oltre il doppio delle persone sottoposte a quarantena. Un semi-lockdown di fatto. Ma l'emergenza è più ampia, e riguarda un'intera fascia geografica del Friuli Venezia Giulia, senza un confine provinciale così netto, che rischia il blocco di fatto della vita sociale, delle attività economiche. Si tratta della Pedemontana, letteralmente assediata dalla variante Omicron e da un'impennata di contagi che adesso mette in pericolo la stessa vita quotidiana dei paesi.

IL PROBLEMA
Non c'è solo Travesio. Purtroppo. A Tramonti di Sopra i contagiati sono 41 su mille abitanti, a Tramonti di Sotto si sale a quota 53, a Clauzetto i contagi sono 35 sulla stessa base. E poi ci sono Travesio con 60 casi su mille residenti, Frisanco con 34 cittadini infettati sulla stessa base, Cavasso Nuovo con una cinquantina di casi. In provincia di Udine sono in sofferenza Rive d'Arcano, Majano, San Vito di Fagagna.

Hanno gli stessi numeri della Pedemontana pordenonese e risentono della vicinanza rispetto al territorio più colpito della regione. Il problema, stavolta, non tocca tanto gli ospedali, perché di ricoverati nei comuni più tartassati ce ne sono pochi. L'emergenza si sente soprattutto se si parla della vita di ogni giorno dei paesi, che ora rischiano il blocco di fatto dei servizi essenziali.

L'APPELLO
E il messaggio più forte arriva dal sindaco di Cavasso Nuovo, Silvano Romanin. «Voglio avvertire la popolazione - dice allarmato -: basta poco e chiudiamo un intero paese, non ci saranno più le attività essenziali. Sono pronto a prendere provvedimenti drastici, da zona rossa, se le cose non dovessero migliorare». E ancora: «Ci sono troppi non vaccinati, rischiamo di pagare un prezzo salato». Ma l'emergenza è diffusa, in paesi diventati giocoforza fantasma a causa di intere famiglie toccate dal virus e costrette alla quarantena.

IL VIAGGIO
Tornando a Travesio, dove la situazione è la più preoccupante di tutte, c'è un allarme nell'allarme. Due medici di base si sono contagiati. «Il meccanismo funziona con le sostituzioni - spiega il sindaco Francesca Cozzi - ma non nascondiamo preoccupazione per i nostri cittadini». Vanno male anche le cose all'Istituto comprensivo, che conta 134 assenze su 1.100 iscritti. Trentotto le defezioni tra gli insegnanti, tredici tra i bidelli. «E se dovessero saltare i servizi essenziali - prosegue sempre il sindaco Cozzi - i nostri cittadini sarebbero costretti a raggiungere i comuni vicini per qualsiasi necessità». Sempre a Travesio, uno dei due bar del paese è stato chiuso proprio a causa del Covid. Se dovesse capitare ai negozi di alimentari della zona, sarebbero altri guai.

IL DETONATORE
Stando alle rilevazioni del Dipartimento di prevenzione, ma anche alle dichiarazioni del sindaco di Tramonti di Sotto, Rosetta Facchin, «tutto è partito la notte di Natale, quando tanti cittadini si sono ritrovati per festeggiare. Da allora i contagi hanno subito letteralmente un'impennata. Adesso - prosegue il primo cittadino - chiediamo a tutti di indossare sempre la mascherina Ffp2, anche dove non è richiesto dalla normativa in vigore».

LE AUTORITÀ
Era stato il sindaco di Travesio, in un primo momento, a rivolgersi alla Prefettura di Pordenone e alla Protezione civile regionale dopo il boom di nuovi positivi. Dalla lettera, però, non erano scaturite decisioni. Nessuno screening preventivo, no alla zona rossa per tamponare l'escalation di positività. Solamente una piccola promessa, che consisteva in una serie di missioni vaccinali nelle valli con una copertura ancora più bassa rispetto alla media regionale. Con questo andamento, però, si rischia di compiere queste missioni in paesi ormai troppo toccati dal contagio.
 

Ultimo aggiornamento: 17:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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