PORDENONE La sentenza sulle spese pazze al Consorzio di bonifica Cellina Meduna retrocede in Corte d'appello a Trieste perché dovrà essere rideterminata la pena per l'ex presidente Americo Pippo, imprenditore agricolo di Valvasone Arzene, e l'allora segretaria Daniela Falcone di Roveredo in Piano. Lo ha deciso, alla luce della prescrizione di alcuni episodi contestati, la Cassazione. A fare ricorso erano stati gli avvocati Marco Zucchiatti, Paolo Dell'Agnolo e Maurizio Conti. In primo grado erano state comminate per oltre 10 anni, erano state disposte confische per 139mila euro e risarcimenti per altri 108mila all'ente consortile.
Nelle richieste di rimborso erano finiti scontrini per consumazioni al bar, acquisti in gioielleria e perfino in erboristeria, viaggi, pedaggi autostradali e spese personali. La posizione più importante era quella di Pippo. La Procura aveva ritenuto che fosse consapevole quando firmava le delibere e che attraverso il Consorzio Cellina Meduna fossero stati rimborsati viaggi o cene personali che nulla avevano a che fare con le attività dell'ente pubblico, nemmeno quelle di rappresentanza. Il periodo preso in considerazione dalla Guardia di finanza, coordinata dal sostituto procuratore Maria Grazia Zaina, andava dal 2008 al 2014.